Il lander lunare HAKUTO-R M1, sviluppato da ispace con sede a Tokyo, doveva atterrare alle 16:40 UTC del 25 aprile 2023 nelle vicinanze del cratere Atlas sulla Luna. Il lander era in comunicazione con il Centro Controllo Missione di Tokio durante la sua discesa motorizzata, in base alla telemetria visualizzata durante il webcast dell'azienda. Tuttavia, quella telemetria è sembrata passare dai dati in tempo reale a una simulazione meno di 30 secondi prima dell'atterraggio, quando il veicolo spaziale era ancora a circa 80 metri sopra la superficie, viaggiando a più di 30 chilometri all'ora. Dopo l'atterraggio i controllori hanno atteso per lunghi minuti senza che vi fosse alcuna conferma dell'atterraggio stesso o di alcun segnale dal lander.
Più di 25 minuti dopo l'atterraggio programmato, la compagnia ha ammesso che l'atterraggio era fallito. "In questo momento, non siamo in grado di confermare un atterraggio riuscito sulla superficie lunare," ha dichiarato Takeshi Hakamada, fondatore e amministratore delegato di ispace. Ha detto che i controllori sono stati in contatto con il veicolo spaziale fino alla "fine" del processo di atterraggio. "Tuttavia, ora abbiamo perso la comunicazione," ha detto. "Quindi, dobbiamo presumere che non abbiamo potuto completare l'atterraggio sulla superficie lunare."
Il lander trasportava una serie di carichi utili sia per le aziende che per i governi. Tra questi c'èra Rashid, un piccolo rover lunare sviluppato dal Centro spaziale Mohammed bin Rashid negli Emirati Arabi Uniti, e un "robot lunare trasformabile" delle dimensioni di una palla da baseball dell'agenzia spaziale giapponese JAXA. Altri payload comprendevano telecamere e varie dimostrazioni tecnologiche. Il lander era stato lanciato su un Falcon 9 l'11 dicembre 2022, posizionandolo su una traiettoria balistica a bassa energia che lo ha portato fino a 1,4 milioni di chilometri dalla Terra prima di tornare nelle vicinanze della Luna, entrando in un'orbita ellittica attorno al satellite il 20 marzo. Dopo aver raggiunto la sua orbita iniziale di 100 per 6.000 chilometri, il veicolo spaziale ha manovrato per abbassare la sua orbita, raggiungendo un'orbita circolare a un'altitudine di 100 chilometri entro il 14 aprile. In quel periodo, ispace ha annunciato i piani per il tentativo di atterraggio del 25 aprile.
Nell'immagine le varie pietre miliari della missione HAKUTO-R M1. Solo i punti 9 e 10 non sono stati raggiunti. Credito: ispace
La compagnia ha segnalato solo problemi minori con il veicolo spaziale durante il suo transito sulla Luna. "Finora abbiamo utilizzato il nostro lander come previsto, senza problemi critici," aveva dichiarato Hakamada durante un briefing del 27 febbraio. C'erano state anomalie con il sistema di controllo termico e i computer del lander, ma la compagnia aveva affermato di essere in grado di risolvere quei problemi.
La società sta già lavorando a un secondo lander, M2, simile nel design a M1, il cui lancio è previsto per la fine del 2024. Trasporterà una serie di carichi utili dei clienti e un "micro rover" sviluppato da ispace. Quel rover raccoglierà un campione di regolite che sarà trasferito alla NASA nell'ambito di un contratto del 2020 assegnato alla filiale europea di ispace. I funzionari dell'azienda hanno dichiarato a febbraio di non prevedere di apportare modifiche significative al design di M2, avendo già incorporato le lezioni apprese dallo sviluppo del lander M1 in M2. La filiale statunitense dell'azienda sta lavorando su un lander più grande, la serie 2, per una missione della NASA Commercial Lunar Payload Services guidata da Draper prevista per il 2025. Hakamada, nei commenti post-atterraggio, ha affermato che i dati raccolti durante il tentativo di atterraggio dell'M1 sarebbero stati utili per quelle due future missioni. "Ecco perché abbiamo costruito un modello di business sostenibile per continuare il nostro impegno per le missioni future".
Anche l'ESA, l'Agenzia Spaziale Europea, collaborava con la ispace assicurando le comunicazioni fra il veicolo spaziale e la Terra per tutto il corso della missione. La rete globale di stazioni di tracciamento sono state utilizzate per trasmettere i comandi al veicolo spaziale ed avrebbero dovuto ricevere i dati scientifici e le informazioni sulle condizioni della Missione 1 e degli esperimenti trasportati sulla Luna.
La perdita di HAKUTO-R M1 va ad aggiungersi a quella del lander privato israeliano Baresheet, schiantatosi sulla Luna l'11 aprile 2019 ed alla indiana Chandrayaan-2 con il lander Vikram nel settembre dello stesso anno, tanto per citare i più recenti.
Questi fallimenti fanno capire sempre più quanto furono eccezionalmente capaci i tecnici ed ingegneri che, oltre 50 anni fa, riuscivano, a volte, a far scendere delicatamente lander e rover sulla superficie lunare.