Tre mesi fa seguimmo con apprensione, poi divenuta sconforto, il primo tentativo da parte dell'India di effettuare un atterraggio morbido nelle regioni meridionali della Luna con il lander Vikram. I contatti con il veicolo vennero persi poco prima del previsto allunaggio, a meno di 2 km di altezza e con una velocità verticale comunque eccessiva. L'operazione venne dichiarata fallita e, nei giorni immediatamente successivi, circolarono indiscrezioni riguardanti l'avvenuto "avvistamento" dei resti del povero lander da parte della sonda madre Chandrayaan-2 in orbita attorno alla Luna. Quelle voci, però, non erano supportate da immagini pubbliche, forse per una sorta di pudore o censura da parte dell'agenzia spaziale nazionale. Nelle settimane seguenti, anche la NASA tentò di fotografare la zona utilizzando l'orbiter LRO ma quei tentativi sembrarono infruttuosi, a causa di una illuminazione poco favorevole; in realtà, già nelle riprese fatte il 17 Settembre e rese pubbliche dalla NASA 9 giorni dopo, Shanmuga Subramanian (ingegnere e blogger, guarda caso indiano) identificò un possibile sito candidato di impatto e di questa segnalazione ha fatto tesoro il team di LRO per finalizzare le osservazioni successive ed eventualmente confermare la segnalazione.
Animazione che mette a confronto le immagini del luogo di impatto riprese prima e dopo il 6 settembre (se l'l'immagine appare statica, cliccarci sopra) - Credits: NASA/Goddard/Arizona State University
In effetti, la segnalazione era corretta e i successivi tentativi di immortalare il sito di impatto hanno avuto successo. Lo si vede nell'animazione qui sopra e soprattutto nell'immagine di apertura, ottenuta sottraendo tra loro i due mosaici di immagini ottenuti dallo strumento ad alta risoluzione LROC della sonda americana. Le riprese post-impatto risalgono al 14-15 Ottobre e all'11 Novembre; le più recenti hanno una risoluzione di 70 cm/pixel e sono state effettuate in condizioni di illuminazione ideale, con un angolo d'incidenza di 72°.
Il punto di primo impatto del lander si riconosce dalla raggiera scura ampia una decina di metri, circondata da un alone più chiaro e asimmetrico di materiale "disturbato" che si estende fino a un centinaio di metri dal punto di impatto. Nelle immediate vicinanze, il lander non è riconoscibile e potrebbe essersi disintegrato nell'impatto. Tuttavia, si notano anche due scie scure e sottili, una vicina e a destra del punto d'impatto (sul prolungamento della linea tratteggiata azzurra nella figura qui sotto) e un'altra più remota in basso (alla fine della linea tratteggiata verde); presumibilmente, sono state lasciate da frammenti di hardware che sono rimbalzati dopo il primo impatto, colpendo la superficie a distanza. Come mostrato chiaramente nell'ingrandimento, al termine della seconda scia è chiaramente visibile il frammento scuro che l'ha causata e che risulta di dimensioni decisamente ampie, circa 4 x 2 m, come un'automobile. La personale opinione di chi scrive è che questo è proprio Vikram, o perlomeno il troncone più grosso che lo costituisce. Esso è probabilmente adagiato su un lato e il colore scuro potrebbe essere dovuto ai pannelli solari di cui è circondato. Sulla base della distanza percorsa dal punto di primo impatto (quasi 130 metri) e della accelerazione di gravità lunare, questo implica una velocità di rimbalzo di almeno 14,5 m/s, di più se l'angolazione con cui il lander è rimbalzato fosse diversa da 45°. La direzione presunta di arrivo del lander, prima dell'impatto principale, è indicata dalla freccia verde.
Credits: NASA/Goddard/Arizona State University. - Processing: Marco Di Lorenzo
Va detto che, secondo quanto dichiarato nel comunicato NASA, quello inizialmente identificato da Shanmuga è un detrito situato a ben 750 metri dal punto di impatto, in direzione NW; esso è evidenziato da una "S" nell'immagine sottostante, che abbraccia una regione più ampia delle precedenti. Inoltre, si afferma che i detriti più grandi sono tre e misurano circa 1,5 m (2 pixel). Questi, insieme ad altri frammenti più piccoli, sono segnalati nella mappa come pallini verdi, mentre le zone di terreno "disturbato", perché presumibilmente colpito da detriti secondari più piccoli e invisibili, sono indicati dai pallini azzurri. La freccia rossa, infine, identifica il grosso frammento da me evidenziato in precedenza.
Credits: NASA/Goddard/Arizona State University. - Processing: Marco Di Lorenzo
Il sito di impatto ha coordinate 70.881°S, 22.784°E ed è situato a una altezza di 834 m rispetto alla superficie media lunare, a circa 580 km da polo Sud.
Riferimenti:
https://www.nasa.gov/image-feature/goddard/2019/vikram-lander-found