La Russia procederà con il lancio senza equipaggio di un veicolo spaziale Sojuz, diretto verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), dopo che l'ispezione post-sganciamento di un veicolo spaziale cargo Progress non ha mostrato danni causati da una perdita di refrigerante.

 Il 18 febbraio la Roscosmos ha annunciato che il consiglio dei progettisti di RSC Energia ha raccomandato che il lancio del razzo vettore Sojuz-2.1a con la navicella Sojuz MS-23 avvenga il 23 febbraio. Ciò consentirà alla navicella di attraccare alla stazione due giorni dopo, poco prima dell'arrivo della missione Crew-6 di SpaceX, attualmente programmata per il lancio nelle prime ore del 26 febbraio. La Sojuz MS-23 sta per essere lanciata senza equipaggio a causa di una perdita di refrigerante nella capsula Sojuz MS-22 avvenuta a dicembre e che ha portato Roscosmos a concludere che la navicella non poteva consentire un rientro in sicurezza per il suo equipaggio di tre persone. La Sojuz MS-23 sostituirà quindi la Sojuz MS-22 e quella navicella danneggiata rientrerà sulla Terra senza equipaggio.

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Immagini del foro della Sojuz MS-22 con i residui del liquido refrigerante sullo scafo. Credito Roscosmos

 La decisione di lanciare, ha spiegato Roscosmos, è arrivata dopo un'ispezione del radiatore sulla Sojuz MS-23 mentre questa veniva preparata per il lancio al Cosmodromo di Baikonur. Tali ispezioni non hanno rivelato alcun problema. L'annuncio è stato fatto dopo che il veicolo cargo Progress MS-21 (82P) si è sganciato dal modulo Poisk della stazione il 18 febbraio alle 1:26 UTC. Anche quel veicolo spaziale ha subito una perdita di refrigerante l'11 febbraio, spingendo così Roscosmos a ritardare il lancio della Sojuz MS-23 dal 19 febbraio al fine di indagare sul problema. La preoccupazione era data dal fatto che potesse esserci un problema costruttivo che aveva coinvolto entrambi i veicoli. Roscosmos inizialmente ha affermato che il lancio della Sojuz MS-23 avrebbe potuto essere posticipato all'inizio di marzo, ma non ha spiegato, nel suo ultimo annuncio, perché lo ha poi nuovamente ripristinato a febbraio.

 Dopo lo sganciamento, i cosmonauti sulla stazione hanno inviato i comandi per ruotare la navicella Progress di circa 180 gradi "in modo da poter ottenere ulteriori ispezioni visive e documentazione di dove si è verificata la perdita di refrigerante," ha affermato Jeff Arend, manager dell'ufficio di ingegneria e integrazione dei sistemi ISS della NASA, durante un briefing tenutosi il 17 febbraio sull'imminente missione con equipaggio Boeing CST-100 Starliner alla stazione. La trasmissione video ad alta risoluzione durante lo sganciamento, tuttavia, non ha mostrato segni evidenti di danni come quelli visti sulla Sojuz MS-22. Roscosmos aveva pianificato di deorbitare la Progress appena un'orbita dopo lo sganciamento, ma ha poi ritardato quei piani per studiare meglio i dati ricevuti.

 Roscosmos ha poi annunciato che avrebbe proceduto al deorbiting del Progress, con il rientro sul Pacifico meridionale previsto per le 02:57 UTC del 19 febbraio. In precedenza Roscosmos aveva affermato che le ispezioni non avevano rivelato alcun danno al veicolo spaziale e aveva persino preso in considerazione il riattracco di Progress alla stazione per ulteriori studi.

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Nell'immagine la situazione dei veicoli spaziali in visita alla ISS dopo la partenza della Progress MS-21 (82P). Credito: NASA.

 Arend ha fatto notare che lo sganciamento del Progress era stato programmato comunque dalla fine di dicembre e non è stato influenzato dalla perdita di refrigerante. Quel sistema di raffreddamento regola le temperature per l'avionica del veicolo spaziale, e ha detto che anche senza di esso il veicolo spaziale dovrebbe essere in grado di funzionare normalmente per il suo deorbiting. La Progress MS-21 era giunta alla stazione lo scorso 28 ottobre ed è quindi rimasta agganciata per 113 giorni all'avamposto orbitale. "I nostri colleghi russi hanno valutato per quanto tempo possono far funzionare quel veicolo senza raffreddarsi, e siamo ben entro i limiti," ha affermato. "Pensiamo che tutta l'avionica funzionerà come previsto e non c'è stato alcun impatto sul sistema di propulsione".

 Intanto l'equipaggio di Spedizione 68, composto di sette persone, a bordo della ISS prosegue regolarmente il programma scientifico e tecnico previsto.