Curiosity sol 528 Dingo Gap anaglyph

Curiosity sol 528 Dingo Gap anaglyph
"Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44

Avevamo lasciato Curiosity intento a studiare un possibile percorso alternativo per raggiungere la sua destinazione finale alle pendici del Monte Sharp.
In una delle foto panoramiche della MastCam, il team di missione aveva individuato un possibile passaggio, chiamato Dingo Gap, una duna di sabbia alta circa 1 metro che unisce due scarpate.

Tale soluzione alternativa è stata presa in esame dagli scienziati per limitare i danni, già abbastanza significativi, alle ruote del rover ed evitare un terreno aspro e tagliente.

Curiosity traverse sol 528 Dingo Gap

Image Credit: NASA/JPL-Caltech

Gli scienziati, però, hanno valutato con molta cautela la situazione per evitare poi di trovarsi di fronte a preoccupanti sorprese, come accadde al povero Spirit impantanato ad Home Plate, o ad Opportunity, che impiegò diverse settimane per uscire da "Purgatory Dune" scavando tracce di 10 centimetri.

Oltre alla consistente duna di sabbia, anche la profondità ha generato preoccupazione perché le comunicazioni con la Terra potrebbero risentirne.

Curiosity - Dingo Gap

Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Curiosity Dingo Gap

Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Il rover si è avvicinato progressivamente al passaggio e con sol 528 (30 gennaio) si è posizionato proprio sul bordo, guardando dall'altra parte con la Navigation Camera. Le immagini catturate hanno permesso di realizzare il mosaico - anaglifo in apertura: non c'è che dire, sembra veramente una bella discesa!

Oltre ad essere ripida, taglia le pareti rocciose e credo che ogni geologo vorrebbe essere al posto del rover per poter camminare li in mezzo!
Penso che più Curiosity scenderà in basso e più scoperte farà: proprio alla fine della discesa, c'è una parete completamente erosa.

Curiosity sol 527 MastCam left

Curiosity sol 527 MastCam left
"Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44

Non so quanti di voi si soffermano a guardare le immagini a piena risoluzione ma direi che la geologia del posto è veramente interessante.

In questo mosaico del sol 529 (31 gennaio), in cui il rover guardava in direzione sud-sudovest, ci sono rocce in cui deve essere scritta la storia di Marte. Alcune sono caratterizzate da una sorta di banda superiore e un tempo dovevano far parte di un unico blocco, altre sono delle lamine stratificate simili a quelle che Curiosity aveva visto allo Shaler.

Curiosity sol 529 MastCam right

Curiosity sol 529 MastCam right
"Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44

Tuttavia, non so quanto Curiosity si soffermerà durante il cammino perché la sua destinazione finale rimane comunque il Monte Sharp ma sappiamo già che farà tappa al punto chiamato KMS-9, designato come nuovo target di perforazione, il terzo dopo John Klein e Cumberland.

"Questa zona è interessante perché possiamo vedere unità di terreno diverse da tutte quelle visitate da Curiosity finora", sottolinea Katie Stack del California Institute of Technology di Pasadena. "Un'unità ha striature tutte orientate in una direzione. L'altra è liscia, senza striature. Non sappiamo ancora che cosa sono. La grande attrazione dell'esplorazione è vedere cose nuove".

Curiosity KMS-9

Credit: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

Il 3 febbraio ecco la conferma: Curiosity attraverserà Dingo Gap.
Le simulazioni condotte al JPL suggeriscono che il rover può superare la duna, mentre su Marte, sono stati eseguiti test sulle tracce lasciate (mars.jpl.nasa.gov/msl/multimedia/raw/?s=#/?slide=528), procedura che verrà ripetuta a breve, non appena Curiosity metterà la ruota nella sabbia.

In attesa di procedere, una piccola anticipazione.
Tra le immagini della MastCam del sol 529 (31 gennaio) c'è una sorpresa: una foto al tramonto dove potrebbe essere visibile anche la Terra ma per ora è disponibile solo in formato miniatura! Stay tuned!

Curiosity 0529ML2098008000I1 DXXX-br

Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS