Sono passati quasi 5 mesi da quando parlammo dei problemi con il paracadute nel modulo di discesa del primo rover marziano targato ESA. Da allora c'è stata una corsa contro il tempo per riuscire a superare le difficoltà tecniche e lanciare comunque il veicolo nella finestra prevista, tra il 26 luglio e l'11 agosto di quest'anno; si trattava di un appuntamento da non mancare, dato che Marte si sta ora avvicinando a noi e raggiungerà una distanza minima di 62 milioni di km a inizio Ottobre. Purtroppo, qualche giorno fa si è appreso che anche questa opportunità verrà mancata e dovremo aspettare oltre due anni per una nuova finestra di lancio favorevole; vediamo come e perchè si è giunti a questo ennesimo, pesante rinvio.

 Dopo i problemi di lacerazione durante i test di apertura in volo da parte dei due paracadute (quello "pilota" e quello principale, di ben 35 m di diametro), gli ingegneri del progetto avevano riprogettato il sistema e chiesto aiuto ai loro colleghi d'oltreoceano, che vantano una notevole esperienza di veicoli fatti atterrare con successo su Marte. A Dicembre si sono quindi svolti dei test congiunti ESA-NASA per verificare il dispiegamento a terra, come si vede in questo filmato e nella foto sottostante. Inizialmente, per risparmiare tempo, si sono riciclati gli stessi paracadute delle precedenti prove in volo, naturalmente riparati; da sottolineare il fatto che alle attività di qualifica hanno partecipato direttamente la Thales-Alenia di Torino e la AresCosmos di Aprilia, essendo queste aziende rispettivamente il primo contraente e il costruttore dei paracadute e del relativo sacco.

ExoMars parachute test

Test avvenuto con successo per l'estrazione del paracadute principale, presso l'apposita struttura del JPL/NASA - Credits: ESA

  Dopo essere stato accelerato da una sistema ad aria compressa lungo una specie di funivia, il sistema paracadute si è aperto correttamente sia a 120 che a 200 km/h, senza subire danni; i test a bassa velocità sono stati cruciali per verificare la stabilità del nuovo design del sacco contenente i paracadute, mentre quelli ad alta velocità ricreavano meglio le condizioni effettive in cui i paracadute verranno estratti durante la discesa su Marte. A questi test di estrazione dovevano poi seguire, nel mese corrente, due prove finali in volo, con il lancio da un elicottero nei cieli dell'Oregon.

 Nel frattempo, il rover si avvicinava al completamento della campagna di test ambientali presso gli stabilimenti Airbus di Tolosa. Anche il veicolo spaziale che lo trasporterà su Marte, accoppiato con il modulo di discesa russo, subiva gli stessi test nel sito di Thales Alenia Space a Cannes, sempre in Francia. Gli strumenti scientifici della piattaforma di superficie sono stati integrati dall'Accademia delle scienze russa (IKI) e il rover è stato poi trasferito a Cannes a fine gennaio, per essere integrato con il lander a fine febbraio.

 Tuttavia, durante il trasferimento da Cannes negli stabilimenti Alenia di Torino, è sorto un ulteriore problema tecnico: alcune placche si sono staccate dai pannelli solari ripiegabili del rover. Il problema, imputabile alla sostanza adesiva utilizzata nell'assemblaggio, ha causato un arresto momentaneo nei lavori di preparazione ma è stato classificato come problema secondario, facilmente risolvibile.

assemblaggio

Lavori di test e assemblaggio del rover europeo negli stabilimenti di Tolosa. - Credits: Max Alexander/Emma Underwood/Airbus/BBC.com

  Anche il sistema di propulsione del modulo di discesa nell'atmosfera e la piattaforma di atterraggio erano stati testati con successo il mese scorso a Cannes, risultando capaci di resistere alle avverse condizioni marziane, sebbene siano circolate indiscrezioni su qualche difficoltà nella qualifica del software di volo e di altri elementi modificati all'ultimo momento, soprattutto sul versante russo. Per questo, alla vigili dalle conferenza stampa, era già stata ventilata l'ipotesi di un nuovo rinvio, dopo quello di 4 anni fa che aveva già fatto slittare il lancio dal 2018 al 2020.

 Arriviamo così alla dolente notizia giunta un paio di giorni fa, al termine di una riunione tra ESA e Roscosmos. "Abbiamo preso una decisione difficile ma ponderata per rinviare il lancio al 2022", ha affermato il Direttore Roscosmos Generale Dmitry Rogozin. "È guidato principalmente dalla necessità di massimizzare la solidità di tutti i sistemi ExoMars e dalle circostanze di forza maggiore legate all'esacerbazione della situazione epidemiologica in Europa che ha lasciato i nostri esperti praticamente impossibilitati a procedere con viaggi presso le industrie partner. Sono fiducioso che i passi che noi e i nostri colleghi europei stiamo facendo per garantire il successo della missione saranno giustificati e porteranno senza dubbio solo risultati positivi per l'implementazione della missione".

 "Vogliamo assicurarci al 100% di una missione di successo. Non possiamo permetterci alcun margine di errore. Ulteriori attività di verifica garantiranno un viaggio sicuro e i migliori risultati scientifici su Marte", ha aggiunto il direttore generale dell'ESA Jan Wörner.

 Il rover Rosalind Fanklin, che sarebbe dovuto atterrare il 19 Marzo 2021, è stato così battezzato in onore della scienziata inglese che, insieme a Crick e Watson, ha contribuito alla scoperta del DNA. Con una massa di 310 kg e dotato di nove strumenti e sei ruote, sarà il primo rover marziano in grado di perforare e prelevare campioni a 2 m di profondità, alla ricerca di antichi biomarcatori di eventuali organismi, protetti dalla letale radiazione presente sulla superficie. Esso scenderà dalla piattaforma russa Kazachok, a sua volta dotata di 13 esperimenti scientifici.

Perseverance

Perseverance, completato ed in configurazione di volo, sta per essere integrato nella camera pulita del Kennedy Space Center in Florida. - Credits: NASA

 Invece, oltreoceano, i preparativi per il lancio del rover americano sembrano procedere a gonfie vele. L'erede di Curiosity ha anche ricevuto un nome ufficiale, scelto dalla NASA tra 155 "finalisti", dopo una selezione iniziale effettuata da un nutrito gruppo di volontari su 28000 nomi proposti a partire dalla fine di Agosto. La giuria ha scelto il nome "Perseverance", proposto da uno studente della Virginia. Nei giorni scorsi, sul rover sono stati installati gli ultimi due componenti critici che consentiranno di raccogliere e stivare nove campioni di suolo marziano in previsione della successiva missione di "sample return" sulla Terra; si tratta del "Adaptive Caching Assembly" e del "Bit Carousel".