Leggere gli aggiornamenti in fondo all'articolo (Ultimo aggiunto il 19 gennaio)

 Non succedeva da 11 mesi, quando il PHA 2017 BL30 stazionò per pochi giorni in cima alla lista impattatori con la classificazione "1" sulla scala di Torino1 che serve a definire la pericolosità di un potenziale impattatore. Poco prima (tra Novembre e Dicembre 2016) era toccato a 2016 WJ1; in entrambi i casi, ulteriori osservazioni (o il recupero di vecchie immagini) avevano poi escluso ogni possibilità di impatto in un ragionevole lasso temporale futuro.

 Come è avvenuto all'inizio nei casi descritti, anche per 2017 YZ1 l'accumularsi di nuove osservazioni ha fatto salire progressivamente le probabilità cumulativa di impatto (cioè la somma delle probabilità relative a tutti i potenziali eventi calcolati nei prossimi 100 anni); al tempo stesso saliva anche la classificazione sulla "Scala di Palermo"2 e, nella lista pubblicata sulla nostra rubrca NeoNews, l'oggetto è scalato dalla settima alla prima posizione nel giro di una dozzina di giorni, come si vede nel grafico in apertura che riporta l'andamento nel tempo di varie quantità. Il primo diagramma a sinistra mostra l'andamento del numero di osservazioni ottiche effettuate (scala a sinistra) e dell'ampiezza dell'arco temporale in cui queste sono distribuite (scala a destra). Il diagramma centrale riporta il numero di potenziali impatti previsti da qui fino al 2118 (a sinistra) e la loro probabilità complessiva (a destra, in parti per milione su scala logaritmica). Infine, a destra, si riportano i due indici di Palermo, quello cumulativo e quello relativo all'impatto più probabile.

 Nel caso di 2017 YZ1 c'è un evento la cui probabilità sovrasta tutti gli altri; si tratta del primo potenziale impatto, quello del 30 giugno 2047; attualmente, sulla base di 43 osservazioni effettuate tra il 20 dicembre e il 4 Gennaio, il sito JPL/cneos ne stima la probabilità ini 4,8·10-5 ovvero 1 parte su 21000. Se però andiamo a vedere le previsioni del sito italiano NEODyS-2, basate sulle stesse osservazioni ma estrapolate con un differente algoritmo, la probabilità di questo particolare impatto sale di circa 4,5 volte raggiungendo 2,11·10-4 (0.0211% ≈1:4750), una quantità insolitamente elevata! In effetti, sulla scala di Palermo questo evento sale al valore -1.27 secondo il sito italiano.

 La distribuzione delle probabilità dei vari potenziali impatti negli anni, secondo i due siti, è illustrata da questo grafico, dove si intuisce che gli altri potenziali impatti, oltre ad essere diversi secondo le due fonti, hanno comunque una probabilità trascurabile rispetto al primo evento; i più significativi (nel 2061 e 2067, secondo cneos) sono comunque riportati nella "Tabella Impatti" su NeoNews (dove quello del 2116 non viene preso in considerazione perchè troppo lontano nel tempo).

YZ1 impacts 180106

 Un piccolo accenno va fatto alle caratteristiche di questo PHA. La sua orbita è illustrata nel diagramma qui sotto, in azzurro la porzione sotto l'eclittica, in arancio quella sopra; naturalmente, quella in celeste è l'orbita terrestre. L'ellisse si avvicina a 0.77 ua dal Sole mentre l'afelio è a 1,77 ua; l'inclinazione è quasi 21°. Sulla base della magnitudine assoluta (H=20.6) il diametro dovrebbe essere intorno ai 260m ma il valore effettivo dipende naturalmente dalla riflettività della superficie, che è ignota. In caso di impatto al suolo, questo avverrebbe a una velocità di quasi 18 km/s e l'energia liberata ammonterebbe a quasi 900 Mton; tuttavia, anche questa stima dipende fortemente dal diametro reale oltre che dalla densità dell'asteroide (ignota anche questa!). In ogni caso, non sarebbe in grado di fare danni globali ma solo locali, su un'area piuttosto ampia.

YZ1orbit

Credit: IAU / minorplanetcenter

 E' doveroso ricordare che la previsione probabilistica sui possibili impatti è da ricondurre all'incertezza con cui, attualmente, è stabilita l'orbita di questo corpo. Tale incertezza viene sinteticamente espressa da un "condition code" che può andare da 0 a 9 e che, attualmente, nel caso di YZ1 ha un valore piuttosto alto (8), dunque un'orbita ancora piuttosto rozza. Per fortuna, questo PHA è ancora in fase di avvicinamento e la sua luminosità continuerà a crescere fino al valore di 20.5 intorno al 22 Gennaio; a Febbraio diventerà sempre più debole e prospetticamente vicino al Sole ma alla fine, con oltre 1 mese di osservazioni a disposizione, la conoscenza dell'orbita sarà molto migliorata e, di conseguenza, la determinazione dei possibili impatti molto più affidabile; purtroppo non sarà possibile ricorrere anche alle precisissime misure radar poichè la distanza da Terra è comunque elevata (mai al di sotto di 48 milioni di km) e le dimensioni troppo contenute per avere una eco rivelabile; è un peccato, anche perchè avremmo conosciuto meglio forma e dimensioni dell'oggetto. Peraltro, non sono previsti altri passaggi ravvicinati prima del 2047, quindi è bene che nei prossimi giorni si faccia il maggior numero possibile di osservazioni!

 Il margine temporale di 29 anni è comunque talmente ampio che, se anche l'impatto dovesse diventare una certezza, sarà possibile prendere contromisure adeguate, magari una missione spaziale per deviarne l'orbita. Tuttavia, lo scenario di gran lunga più verosimile è che, tra alcuni giorni, la probabilità di impatto crolli a valori del tutto trascurabili come è già successo con altri oggetti in passato. Noi continueremo a monitorare la situazione aggiornando i dati e i grafici in questo articolo, perciò tornate a visitarlo spesso! 

Aggiornamento dell'11 gennaio: secondo JPL/cneos, la pericolosità di 2017 YZ1 è leggermente diminuita sulla base di 2 nuove osservazioni fatte negli ultimi 5 giorni, che hanno anche fatto passare a 7 il condition code (segno che la conoscenza dell'orbita è sensibilmente migliorata, anche se risulta ancora piuttosto grossolana); aggiornati di conseguenza i grafici in apertura. Sulla base delle stesse osservazioni, per NEODyS, la probabilità d'impatto nel 2047 è scesa a tal punto (1.73 ppm) da far tornare l'impattatore sul livello zero della scala di Torino! 

Aggiornamento del 12 gennaio: Anche per cneos la scala di Torino è tornata a livello zero, grazie a oltre 20 nuove osservazioni; adesso quello del 2047 è l'unico impatto possibile ed ha una probabilità quasi 30 volte più bassa. I grafici in apertura sono stati nuovamente aggiornati. 

Aggiornamento del 15 gennaio: anche se per ora non ci sono novità sul sito di cneos, su NEODys il PHA è addirittura uscito definitivamente dalla lista dei potenziali impattatori

Aggiornamento del 18 gennaio: sul sito di cneos, 2017 YZ1 è ulteriormente sceso in pericolosità e adesso l'unico potenziale impatto del 2047 ha una probabilità di 1 a 9 milioni (-4.46 sulla scala di Palermo); aggiornati i grafici in apertura. E' probabile che, con ulteriori osservazioni, nei prossimi giorni esso esca definitivamente dalla lista come già successo su NEODys; pertanto, a meno di improbabili sorprese, questo è l'ultimo aggiornamento.

Aggiornamento (finale) del 19/20 gennaio: anche sul sito di cneos, 2017 YZ1 è definitivamente rimosso dalla lista dei potenziali impattatori. Infatti, sulla base di 78 osservazioni fatte in 28 giorni, quello del 2047 è diventato solo un incontro neanche tanto ravvicinato (tra 23 e 45 milioni di km), mentre nel 2024 ci sarà un passaggio a 10 milioni di km.

 

Note:

1) La scala di Torino (ideata per comunicare al grande pubblico il livello di pericolosità di un oggetto) per il livello 1 recita che "osservazioni occasionali possono scoprire il passaggio vicino alla Terra di oggetti che li pongono in un livello di pericolo di collisione. Calcoli e analisi mostrano che le probabilità di collisione sono estremamente basse da non meritare grande attenzione e preoccupazione nella popolazione. Nuove osservazioni molto probabilmente porteranno una riassegnazione al livello 0". Perciò, 2017 YZ1 non deve generare per ora alcun allarme ma ulteriori osservazioni sono necessarie.

2) La scala di Palermo è invece usata dagli astronomi ed è una scala tecnica che tiene conto sia delle dimensioni dell'impattatore, sia della probabilità di impatto e anche della distanza temporale del futuro evento; si tratta di una scala logaritmica e i valori sono in genere negativi, il che vuol dire che si tratta di eventi "normali" rispetto a quella che dovrebbe essere la frequenza con cui si verifica quel tipo di evento; come si vede, il nostro 2017 YZ1 ha raggiunto ultimamente un livello -1,91 / -1.27 (secondo CNEOS e NEODyS, rispettivamente) quindi ancora "normale" ma tra i cinque più alti conosciuti ed il secondo in ordine di tempo.