"Abbiamo perso il contatto con la sonda il Sabato sera per quasi 24 ore," afferma Patrick Martin, Rosetta responsabile della missione dell'ESA. "L'analisi preliminare effettuata dal nostro team di dinamica del volo suggerisce che i sensori stellari abbiano utilizzato una "falsa stella", ovvero sono stati confusi da un grano di polvere cometaria, come è già successo in passato".

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Image credit: ESA/ATG medialab >>>

 I sensori stellari della sonda (evidenziati in rosso nell'immagine accanto) vengono usati per navigare e aiutare a controllare l'assetto del veicolo spaziale. Essi utilizzano una funzione di riconoscimento automatico di immagini stellari e forniscono i dati al sistema "Attitude and Orbit Control and Measurement Subsystem" di bordo per mantenere l'orientamento della sonda rispetto alle stelle.

 Gli "star trackers" permettono dunque al veicolo di conoscere il suo assetto rispetto al Sole e la Terra, assicurando il corretto orientamento dell'antenna ad alto guadagno e dei pannelli solari. Se questo orientamento viene perso, c'è il rischio che le comunicazioni con il veicolo spaziale si interrompano. In realtà,  quando i sensori stellari non funzionano, l'assetto del veicolo viene affidato ai giroscopi, ma in questa modalità l'orientamento può andare incontro a una lenta deriva, soprattutto se il veicolo spaziale si sta spostando rapidamente.

 Lavorando vicino alla cometa il veicolo spaziale è circondato da molta polvere e, anche se l'attività della cometa è diminuita in modo significativo dal perielio di agosto, l'ambiente è ancora abbastanza polveroso da poter ingannare i sensori stellari. Qualcosa di simile era già successo in un paio di occasioni oltre un anno fa, come abbiamo raccontato.

 L'immagine in apertura, con una scala di soli 13 cm/pixel, è una porzione di una spettacolare vista ripresa dalla Osiris Narrow-Camera con un filtro arancione alcune ore prima dell'evento  di "safe mode". Essa mostra, in alto, un paio di punti luminosi contro il cielo scuro che potrebbero essere appunto grani di polvere di aspetto stellare.

 Come al solito, in una modalità di emergenza gli strumenti scientifici vengono commutati automaticamente, consentendo agli operatori di missione di prendere le misure necessarie per recuperare completamente il controllo del veicolo e, successivamente, riprendere le operazioni scientifiche. Prima del "safe mode", il piano per questa settimana era quello di spostarsi su un'orbita a 30 km dalla cometa a partire da Mercoledì 1 giugno. In effetti, secondo l'ultimo aggiornamento di oggi, il trasferimento di orbita è iniziato come previsto, ieri mattina, con una manovra di correzione orbitale che porterà Rosetta a 30 km Venerdì sera (la manovra di inserimento in orbita è prevista per 01:40 GMT Sabato).

 Gli strumenti della sonda sono ora di nuovo operativi, come dimostra questa porzione di immagine della "wide-Camera" scattata ieri mattina da una distanza di 8.3 km e qui riscalata a 1 m/pixel.

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Credit: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA - processing: M. Di Lorenzo (DILO)

 "E 'stato un fine settimana molto drammatico", ha detto il direttore delle operazioni spaziali Sylvain Lodiot. I tecnici hanno inviato dei comandi "alla cieca" nella speranza che il veicolo fosse in grado di riceverli ed eseguirli, come effettivamente è stato. "Confermo che lo stato navicella è tornato quello normale, con gli strumenti nuovamente in modalità scientifica", ha dichiartato Martin.

 Questa drammatica esperienza è l'ennesimo duro monito sui pericoli associati al sorvolo ravvicinato della cometa,  mettendo in evidenza i rischi che la navicella dovrà affrontare durante le ultime settimane della missione, il prossimo autunno, quando scenderà ancora più vicino alla cometa.

 In questo momento, la 67P/Churyumov-Gerasimenko (e quindi anche Rosetta) è a 428 milioni di km da Terra e 468 milioni di km dal Sole, dunque tra le orbite di Marte e Giove, la velocità è di 17.65 km/s.

 

Fonti: http://blogs.esa.int/rosetta/2016/05/30/rosetta-safe-mode-5-km-from-comet/   http://phys.org/news/2016-06-europe-comet-orbiter-silence.html#jCp