NB: si legga l'aggiornamento dell'ultima ora (in fondo)

 Il centro operativo al Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory, in Laurel, Maryland, ha perso il contatto con la navicella alle 17:54 UTC ed il segnale è stato nuovamente acquisito dal Deep Space Network della NASA alle 19:15 UTC.
La buona notizia è che la sonda sembra godere di ottima salute.

Il safe-mode si è attivato quanto il sistema di guida automatica ha riscontrato un problema, commutando dal computer principale all'unità di backup. Una volta entrata in una sorta di "modalità provvisoria", New Horizons ha ricominciato a trasmettere la telemetria a Terra, per una diagnostica del problema.

Alle 20:00 UTC è stato convocato il team preposto, New Horizons Anomaly Review Board (ARB), per analizzare la situazione e riportare la navicella all'originario programma di volo. A causa delle 9 ora impiegate dal segnale per andata e ritorno tra la Terra e la sonda, che si trova ora a circa a 4,9 miliardi di chilometri da noi, il recupero completo è previsto entro uno o due giorni.

La brutta notizia, a parte il safe-mode che già di per sé è piuttosto preoccupante, è che New Horizons non sarà in grado di raccogliere dati scientifici in queste ore, si legge nel comunicato.

Emily Lakdawalla, nel suo blog, fa notare che non era prevista una grande attività di imaging in questi giorni: nessuna foto di Plutone e Caronte era in programma per il 4 luglio mentre quelle di oggi, 5 luglio, andranno probabilmente perse e forse, stessa sorte subiranno quelle che LORRI dovrebbe scattare domani. Di conseguenza, avremo un piccolo salto temporale nelle prossime animazioni ma nulla di più.

La squadra ARB, per ora, ha stilato una lista di possibili cause e, per una ripresa veloce delle operazioni, si spera che i prossimi dati confermino che l'anomalia rientra tra quelle ipotizzate.

Nel frattempo la fotocamera LORRI (Long Range Reconnaissance Imager) è riuscita a fornire viste sempre più dettagliate di Plutone e Caronte (l'incredibile escalation di dettagli ben documentata nella tavola di Marco Di Lorenzo pubblicata nella nostra "Immagine del giorno").

Il pianeta nano ha iniziato ormai a mostrare i suoi colori, tonalità marroni e rossicce, che quasi sembrano voler far concorrenza al Pianeta Rosso per eccellenza. Il colore di Marte, però, è dato dalla patina di ossido di ferro che ricopre la superficie e permea l'atmosfera, mentre su Plutone è probabilmente causato dalle molecole di idrocarburi che si formano quando i raggi cosmici e la luce solare ultravioletta interagiscono con il metano nell'atmosfera di Plutone ed in superficie.

"Il colore rossastro di Plutone era noto da decenni ma New Horizons, ora, ci permette di correlare il colore a luoghi diversi sulla superficie, per geologia e composizione", ha detto il ricercatore principale Alan Stern del Southwest Research Institute, a Boulder, Colorado.

Le immagini riprese da LORRI tra il 23 ed il 29 giugno, quando la sonda era tra i 24 ed i 18 milioni chilometri da Plutone, sono state combinate con le informazioni colore fornite dallo spettrometro ad infrarossi Ralph, per ottenere una suggestiva animazione.

Plutone e Caronte - animazione

Credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute

Da queste immagini è nata anche la prima mappa di Plutone approssimativamente in colori reali.

Plutone mappa a colori - animazione

 

In apertura, una nostra elaborazione ottenuta da uno stack RGB di tre immagini di LORRI del 3 luglio. I canali rosso, verde e blu, sono stati ricavati dalle informazioni colore disponibili. L'immagine originale è pubblicata nel nostro album di Flickr.

Stay tuned per i prossimi aggiornamenti e seguite le ultime fasi dell'avvicinamento nel "Mission Log" di Marco Di Lorenzo.

 

Aggiornamento 6 luglio 2015

La sonda della NASA New Horizons sta tornando alle normali operazioni scientifiche ed è pronta per l'incontro con Plutone del 14 luglio, si legge nell'ultimo comunicato NASA.

Possiamo tirare un sospiro di sollievo:

 L'indagine sull'anomalia del 4 luglio ha evidenziato che nessun guasto hardware o software si è verificato a bordo della sonda. La causa dell'incidente è stato un problema di "timing" (sincronizzazione) difficile da rilevare nella sequenza, verificatasi durante un'operazione in preparazione al passaggio ravvicinato. Non sono previste operazioni simili per il resto dell FlyBy. "Sono contento che il nostro team della missione abbia individuato rapidamente il problema assicurando la salute del veicolo spaziale", ha dichiarato Jim Green, direttore della NASA di Scienze Planetarie. "Ora - con Plutone nel mirino - siamo sul punto di tornare alla normale operatività". I preparativi sono in corso per riprendere le operazioni scientifiche originariamente previste il 7 luglio e per condurre l'intera sequenza di flyby come previsto. Il team scientifico della missione e il ricercatore principale hanno concluso che le osservazioni scientifiche perse durante l'anomalia non influenzeranno eventuali obiettivi primari della missione, con un effetto minimo sugli obiettivi minori. "In termini di scienza, non desidero cambiare nemmeno un 10 e lode in un 10", ha detto il Principal Investigator Alan Stern del SrWI. A rendere il recupero una sfida ancor più difficile è stata l'estrema distanza del veicolo spaziale dalla Terra: New Horizons è a 4.75 miliardi di km di distanza, ovvero 4,5 ore-luce. La comunicazione bidirezionale tra il veicolo spaziale e dei suoi operatori Terra richiede quindi un intervallo di nove ore!