Reinventata come OSIRIS-APEX, la sonda NASA che ha consentito la raccolta dei campioni dall'asteroide Bennu sta per affrontare il primo grande test della sua missione sull'asteroide Apophis: il 2 gennaio prossimo, OSIRIS-APEX giungerà a 74,88 milioni di km dal Sole, circa la metà della distanza Terra-Sole e 40 milioni di km più vicino di quanto previsto in fase di progettazione, esponendo i suoi componenti a temperature più elevate di quelle per cui era stata costruita.

 Questo avviene poiché l'appuntamento con Apophis non faceva parte del piano di missione originale, conclusasi lo scorso 24 settembre con il rilascio nell'atmosfera terrestre sella "Sample Return Capsule". Invece di spegnere la sonda e abbandonarla su un’orbita eterna attorno al Sole, il team ha proposto di inviarla verso il celebre asteroide NEO Apophis; la NASA ha acconsentito dando il via alla missione OSIRIS-APEX (Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, and Security – Apophis Explorer).

 L'imminente perielio è il primo dei sei passaggi ravvicinati del Sole che, insieme a tre "gravity assist" con la Terra, consentiranno a OSIRIS-APEX di raggiungere Apophis nell'aprile 2029, ovvero in concomitanza con l'incontro estremamente ravvicinato tra l'asteroide e la Terra. Per mantenere i suoi componenti critici al sicuro durante questi passaggi, gli ingegneri del partner di missione Lockheed Martin Space hanno sviluppato un "configurazione creativa" del veicolo spaziale.

APEX sun

OSIRIS-APEX nella sua nuova configurazione, visto dalla direzione del Sole. Il pannello solare in primo piano non è rivolto verso il Sole, quindi ne vediamo il retro. Ciò ombreggia le aree critiche del veicolo, mentre il pannello solare sullo sfondo è parzialmente rivolto verso il Sole e viene utilizzato per generare energia. - Credits: NASA/Goddard/Università dell'Arizona - Processing: Marco Di Lorenzo

 Per evitare il surriscaldamento, la navicella manterrà un orientamento fisso rispetto al Sole e riposizionerà uno dei suoi pannelli solari per proteggere i componenti più sensibili, come mostrato qui sopra. "Abbiamo realizzato molti modelli per garantire che la navicella spaziale fosse sicura", ha affermato Dani Mendoza DellaGiustina, ricercatore principale di OSIRIS-APEX, "ma ogni volta che si porta un pezzo di hardware per il volo spaziale oltre i criteri di progettazione si corre un rischio".

 Questa settimana la sonda ha eseguito i comandi per entrare in questa configurazione e, durante questo periodo, resterà inattiva, a parte i sistemi critici come la telemetria. Comunicherà con la Terra a bassa velocità, quindi il team della missione riceverà solo informazioni limitate sullo stato del veicolo spaziale. Una volta che OSIRIS-APEX sarà più lontano dal Sole nei mesi di marzo e aprile, gli ingegneri accenderanno gli strumenti per testarli.