Yaogan 39, ecco il terzo terzetto

La settimana dei lanci orbitali globali è iniziata giovedì mattina, 5 ottobre 2023, con il lancio di un razzo vettore cinese Chang Zheng 2D (conosciuto internazionalmente come Lunga Marcia-2D o CZ-2D).

A bordo del razzo tre satelliti della serie Yaogan-39 e, più precisamente quelli denominati 03A, 03B e 03C. Si tratta di tre satelliti per il telerilevamento, secondo quanto riportato dal principale appaltatore spaziale della nazione, la China Aerospace Science and Technology Corp (CASC).

Il conglomerato statale ha dichiarato, in un comunicato stampa, che i tre Yaogan 39 sono decollati alle 8:24, ora di Pechino (le 00:24 UTC) dal centro di lancio satellitare di Xichang nella provincia di Sichuan e che presto sono arrivato nella loro orbita predefinita.

I satelliti sono stati sviluppati congiuntamente dall'Accademia cinese di tecnologia spaziale di Pechino e dall'Accademia di tecnologia del volo spaziale di Shanghai e sono i più recenti veicoli spaziali aggiunti alla rete nazionale Yaogan.

I satelliti per il telerilevamento si riferiscono a coloro che hanno il compito di osservare, rilevare e misurare oggetti sulla terra o in mare, nonché di monitorare il tempo.

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Nella foto il decollo del razzo vettore CZ-2D con a bordo i tre satelliti Yaogan-39. Credito: Chen Yi/Xinhua.

La famiglia Yaogan è la più grande flotta di veicoli spaziali di telerilevamento in Cina e i loro dati sono stati ampiamente utilizzati dal governo, nei settori dei servizi pubblici e nelle imprese.

Il CZ-2D, progettato e costruito dall'Accademia di Shanghai, è azionato da propellenti liquidi e ha una spinta al decollo di 300 tonnellate. Esso è in grado di inviare un veicolo spaziale da 1,3 tonnellate su una tipica orbita eliosincrona con un'altitudine di 700 chilometri.

La missione è stata il 490esimo volo della famiglia di razzi della famiglia Lunga Marcia, la principale flotta di veicoli di lancio della nazione.

Si è trattato inoltre del 160esimo lancio orbitale globale del 2023, il 46esimo per la Cina.

 

Starlink, ancora gruppo 6

Il secondo lancio di questa settimana è stato quello del Falcon 9 che ha volato con un lotto di 22 satelliti Starlink v2 Mini, conosciuta come missione Starlink Group 6-21. Il decollo è avvenuto dalla rampa SLC-40 presso la Cape Canaveral Space Force Station, in Florida, alle 1:36 locali del 5 ottobre 2023 (le 5:36 UTC del 6 ottobre).

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Nella foto a lunga esposizione la scia lasciata dal razzo Falcon 9 decollato per la missione Starlink 6-21. Credito: SpaceX.

Il lancio ha volato con una traiettoria verso sud-est e inclinato di 43 gradi rispetto all'equatore.

Questo è stato l'ottavo volo per il booster del primo stadio a supporto di questa missione, B1076.8, che in precedenza aveva lanciato CRS-26, OneWeb Launch 16, Intelsat 40e e ora cinque missioni Starlink.

La nave drone 'Just Read The Instructions' (JRTI) si trovava a 630 chilometri al largo nell'Atlantico per sostenere l'ultimo recupero riuscito del booster. Con questo sono ben 233 gli atterraggi di un primo stadio riusciti, su 244 tentati, con oltre 200 consecutivi senza incidenti.

I satelliti sono stati rilasciati regolarmente circa 50 minuti dopo il lancio su un'orbita bassa. In seguito utilizzeranno i loro motori allo xeno per portarsi sulle orbite previste.

Questo è stato il primo lancio orbitale di SpaceX questo mese, la 70a missione orbitale di SpaceX del 2023 e il 67esimo lancio di Falcon 9 finora quest'anno. B1076, appartenente a Block 5, ha visto un turno fra un volo e l'altro di appena 26 giorni. Con questo lancio la SpaceX ha inviato 5.222 satelliti Starlink in orbita. Da questo totale quelli operativi sono 4.190, 358 sono stati deorbitati mentre altri 583 sono in viaggio verso l'orbita operativa o in attesa di completamento dei test.

Si è trattato inoltre del 161esimo lancio orbitale globale del 2023, l'85esimo per gli Stati Uniti.

 

Amazon scende in campo

Con il lancio di un razzo Atlas 5 della United Launch Alliance è iniziato il dispiegamento della nuova costellazione di satelliti per Internet dallo spazio di Amazon.

Il decollo dell'Atlas 5, qui in versione 501, è avvenuto alle 14:06 locali (le 18:06 UTC) dalla rampa SLC-41 di Cape Canaveral. Si è trattato del 99esimo lancio di un Atlas 5, l'ottavo che ha volato in configurazione 501, dopo il debutto nell'aprile 2010. Si tratta anche della 20esima missione per un cliente commerciale della ULA, una joint-venture fra Boeing e Lockheed Martin, su 158 lanci eseguiti fin dalla nascita della compagnia, nel 2006.

Il lancio è stato ritardato di sei minuti sull'orario previsto a seguito di un allarme secondo cui la sua traiettoria sarebbe passata troppo vicino a un altro oggetto già nello spazio.

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Nella foto l'ogiva del razzo Atlas V 501 per la prima missione Kuiper di Amazon. Credito: ULA.

La missione, chiamata 'Protoflight', vedeva i primi due satelliti di prova della costellazione Kuiper di Amazon a banda larga per internet, raggiungere lo spazio per testare i sistemi e le connessioni.

Amazon ha dichiarato che il suo centro operativo di missione a Redmond, Washington, ha confermato il primo contatto con KuiperSat-2 alle 14:43 locali e il primo contatto è stato raggiunto con KuiperSat-1 nove minuti dopo.

KuiperSat-1 e KuiperSat-2, questi i loro poco fantasiosi nomi, consentono ad Amazon di testare i sistemi spaziali e terrestri per il progetto Kuiper da un'altitudine di 500 chilometri prima che inizi il lancio della produzione su vasta scala, previsto per il prossimo anno.

Inizialmente era previsto che i prototipi volassero entro la fine dell’anno scorso con ABL Space Systems, prima che il veicolo RS1 dello sviluppatore di razzi subisse battute d’arresto. Sono stati spostati al lancio di debutto del Vulcan Centaur dell'ULA, che avrebbe dovuto volare all'inizio del 2023, solo che quel razzo è rimasto coinvolto in ritardi nello sviluppo.

ULA ha dichiarato, in seguito alla missione con Amazon, che il suo prossimo lancio sarà con il debutto di Vulcan, previsto non prima di dicembre.

Amazon ha prenotato otto dei 17 razzi Atlas 5 rimanenti prima che ULA passi a Vulcan.

La compagnia ha inoltre prenotato 38 voli Vulcan, 18 lanci Ariane 6 da Arianespace e fino a 27 missioni New Glenn da Blue Origin, di proprietà del miliardario fondatore di Amazon Jeff Bezos.

Anche Ariane 6 e New Glenn stanno subendo notevoli ritardi nello sviluppo e, come Vulcan, devono ancora essere lanciati.

Durante un panel dell’11 settembre scorso, alla World Satellite Business Week di Euroconsult a Parigi, i dirigenti di ULA, Arianespace e Blue Origin hanno affermato che possono ancora rispettare il programma di implementazione di Amazon nonostante i ritardi dei nuovi vettori.

Amazon deve dispiegare almeno la metà dei 3.236 satelliti proposti entro luglio 2026 secondo i termini della licenza della Federal Communication Commission, e i restanti satelliti tre anni dopo.

Amazon ha rilasciato alcuni dettagli sui satelliti del Progetto Kuiper che intende costruire negli impianti di produzione a Kirkland, Washington.

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Nella foto un'altra inquadratura del decollo dell'Atlas V 501 per la prima missione Kuiper di Amazon. Credito: ULA.

Gli analisti prevedono che i veicoli spaziali del Project Kuiper a grandezza naturale arriveranno a pesare più di 500 chilogrammi per una rete in banda Ka che cerca di soddisfare le esigenze di banda larga dei clienti consumer, aziendali e governativi in tutto il mondo. Sono stati presentati pochi dettagli sui satelliti e sulle orbite che raggiungeranno. L'alone di segretezza era talmente alto che addirittura la trasmissione del lancio è stata oscurata poco dopo il decollo.

L’azienda ha presentato tre prototipi di antenne a marzo, che vanno dalle dimensioni del lettore di ebook Kindle di Amazon che promette velocità fino a 100 megabit al secondo, a un dispositivo di 48 centimetri per 76 centimetri di diametro in grado di raggiungere fino a 1 gigabit al secondo.

Il piano prevede che Kuiper-1 e Kuiper-2 testino i sistemi spaziali che verranno utilizzati sui veicoli spaziali operativi, compreso il modo in cui si collegano ai terminali e l'infrastruttura di terra necessaria per supportarli.

"Questa è la prima volta che Amazon mette i satelliti nello spazio e impareremo moltissimo indipendentemente da come si svolgerà la missione," ha detto il vicepresidente della tecnologia di Project Kuiper, Rajeev Badyal, in un post sul blog del 3 ottobre sul lancio.

La società ha dichiarato di voler deorbitare attivamente entrambi i satelliti dopo la loro missione, prima che brucino naturalmente nell’atmosfera terrestre in una discesa incontrollata, ma non ha fornito ulteriori dettagli.

Il lancio dei primi satelliti di produzione è previsto nella prima metà del 2024, ha aggiunto Amazon, consentendo i beta test con i primi clienti commerciali entro la fine di quell’anno.

Si è trattato del 162esimo lancio orbitale globale del 2023, l'86esimo per gli Stati Uniti.