Si chiama 2024 EL3, ha un diametro stimato intorno ai 6 metri e, alle 11:31 dell'11 marzo (ora italiana) è passato a soli 29800 km sopra il Pacifico meridionale. Il primo avvistamento, tuttavia, è avvenuto solo 19 ore dopo, grazie a un telescopio della rete Atlas, situato a Rio Hurtado in Cile. Sulla base di questa ed altre osservazioni, ieri mattina il JPL ha calcolato la traiettoria (mostrata in verde nella porzione superiore dell'immagine e nel riquadro in basso a sinistra) e l'orbita eliocentrica, che risulta decisamente allungata (in basso a destra).

 Si è trattato del settimo passaggio più ravvicinato negli ultimi 12 mesi, l'ottavo se consideriamo anche il meteoride 2024 BX1 che, a gennaio, è entrato in atmosfera sulla Germania dopo essere stato avvistato dai telescopi.

 Stavolta, il mancato preavviso è stato causato dalla traiettoria dell'oggetto, avvicinatosi "in controsole" e quindi invisibile per i telescopi a Terra (la freccia gialla indica la direzione in cui il Sole era visto dalla Terra). Questa mancanza, già verificatasi molte volte in passato, sarebbe facilmente risolvibile con uno o più telescopi spaziali di piccole dimensioni, posizionati nel punto di librazione L1 tra la Terra e il Sole o poco oltre, come proposto da tempo dal sottoscritto.