L'immagine originale è quella in alto a sinistra; a destra vediamo una versione "smoothed" o "de-pixellizzata", mescolata in basso a sinistra con la simulazione che è mostrata in basso a destra. L'interpretazione non è immediata perchè di fatto è un "mosso" dovuto alla elevata velocità relativa tra i due veicoli (oltre 11400 km/h). Per agevolare la ripresa, il team LRO ha ri-orientato l'orbiter in modo da mostrare alla shadow-cam la porzione con i radiatori in vista; il pannello solare è visibile quasi di taglio e al centro campeggia la struttura circolare dell'antenna ad alto guadagno, mentre sullo sfondo c'è una regione lunare in ombra (non visibile).

 La curiosa presenza di deboli immagini multiple di LRO è dovuta al particolare sistema di lettura del sensore, che è una camera "Time Delay Integration" (TDI) ovvero un CCD di 3072x32 pixel, simile a quello di uno scanner; in esso, le 32 colonne di pixel vengono fatte scorrere nella stessa direzione e con la stessa velocità con cui si muoverebbe l'immagine della superficie lunare nel piano focale. In questo caso era impossibile assecondare il movimento rapido di LRO e la presenza di immagini multiple sovrapposte alla striscia continua è dovuta alla doppia lettura effettuata dall'ultima colonna del sensore; il tutto è avvenuto nell'arco di soli 4 millisecondi. Una tecnica di ripresa analoga viene usata anche da GAIA.

 La sonda Danuri è stata realizzata dall'agenzia "Korea Aerospace Research Institute" (KARI) ed è entrata in orbita lunare lo scorso dicembre. Lo strumento ShadowCam da essa ospitato è stato realizzato dalla NASA per poter riprendere inedite caratteristiche topografiche lunari non direttamente illuminate dal Sole, tipicamente all'interno di crateri perennemente al buio, nelle regioni polari. La sua sensibile fotocamera sfrutta la debole luce riverberata dalla Terra e da altre zone illuminate direttamente.