La compagnia privata offre la possibilità ad altre aziende di portare la produzione nello spazio. In molti settori, come quello farmaceutico, poter lavorare in un ambiente unico come quello spaziale è una grande opportunità.
"Questi benefici derivano principalmente dalla mancanza di forze di convezione e sedimentazione, nonché dalla capacità di formare strutture più perfette grazie all'assenza di stress gravitazionali", afferma il sito web di Varda. "Questi effetti sono 'bloccati' nel materiale, tipicamente attraverso la cristallizzazione del materiale, prima di essere riportato sulla Terra".

La lavorazione avviene a bordo delle capsule della serie W di Varda, progettate per sopravvivere al viaggio infuocato attraverso l'atmosfera terrestre al termine della missione.

La prima capsula di Varda è stata lanciata nel giugno 2023, come uno dei tanti carichi utili sulla missione di rideshare Transporter-8 di SpaceX.

Mentre era in orbita, la capsula W-1 ha coltivato cristalli di Ritonavir, un farmaco antivirale usato per trattare l’HIV e l’epatite C.

Varda originariamente aveva pianificato di riportare a casa la capsula e il suo prezioso carico dopo un mese o due, ma ha avuto difficoltà a ottenere l'approvazione al rientro da parte della FAA e delle forze armate statunitensi. E, così, il permesso è arrivato solo la settimana scorsa.

La capsula è integrata in un satellite Rocket Lab Photon, che fornisce energia, propulsione, navigazione, comunicazioni e altri servizi vitali. Anche Photon colpirà l'atmosfera terrestre il 21 febbraio ma la maggior parte brucerà durante la discesa.