Meteorite russo 15 febbraio 2013

Credit: RIA Novosti.

Da quando il 15 febbraio scorso un palla di fuoco ha attraversato i cieli della Russia nella regione degli Urali esplodendo a bassa quota e precipitando a Terra con diversi frammenti, è iniziata una vera e propria corsa ai souvenir.

Il raro evento inaspettato si era verificato proprio lo stesso giorno di un altr'altra grande circostanza astronomica: il flyby ravvicinato dell'asteroide 2012 DA14.

Diversi frammenti sono stati raccolti nei pressi del lago ghiacciato nella regione di Chelyabinsk, dove gli effetti della meteora sono stati più violenti provocando diversi danni alle strutture e molti feriti.

La provenienza extraterrestre dei primi 53 reperti è stata confermata nelle prime ore di questo lunedì dalla Urals Federal University.

Meteorite russo 15 febbraio 2013

Credit: Denis Panteleev

Viktor Grokhovsky, membro dell'Accademia Russa delle Scienze, capo delle operazioni scientifiche, è convinto che questi ritrovamenti costituiscono solo una minima parte dei frammenti sparsi nell'area di impatto di almeno 100 chilometri quadrati.

Subacquei militari hanno trascorso già diversi giorni sul fondo del lago alla ricerca di parti del meteorite, ancora senza risultato, ostacolati dalla scarsa visibilità.

Tra i frammenti recuperati finora nessuno ha un diametro maggiore di 1 centimetro e suggeriscono che il meteorite era composto da un 10% di ferro, con tracce di solfiti e olivina.
Ma, nonostante ancora non sia stato rinvenuto, Grokhovsky è convinto che debbano esistere frammenti di almeno 50 centimetri.

Meteorite russo 15 febbraio 2013

Credit: RIA Novosti. Chelyabinsk regional department of the Russian Interior Ministry

"E' stato un meteorite roccioso che appartiene a una classe di condriti ordinarie", ha detto Grokhovsky, comunque, l'oggetto più grosso a colpire la Terra negli ultimi 100 anni.

Tuttavia, all'interno della comunità scientifica sembra esserci una certa divergenza di opinioni sull'esatta natura dell'oggetto.
Alcuni esperti sostengono infatti, che possa essersi trattato di una cometa.

"La sua massa doveva essere principalmente ghiaccio, di cui non rimane traccia", sostiene Alexander Bagrov dell'Accademia Russa delle Scienze.

E così la storia di Tunguska sembra ripetersi anche sotto questo aspetto: per decenni gli scienziati sostennero che l'esplosione era stata causata da una piccola cometa e non da un meteorite, a causa dell'assenza di un evidente cratere da impatto.

Il meteorite russo probabilmente sarà chiamato Chebarkul dal nome del lago e dell'omonima cittadità, nella regione di Chelyabinsk, dove è caduto.