CURIOSITY sol 39

CURIOSITY sol 39 Mastcam R subframe
"Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44

Lungo il cammino verso la sua prima meta, Glenelg, il rover della NASA Curiosity ha trovato le prove di un corso d'acqua che una volta scorreva su Marte.

E' un fatto ormai condiviso che un tempo, sul Pianeta Rosso l'acqua liquida era presente e molto più abbondate di ora ma l'immagine del sol 39 di Curiosity, ripresa dalla Mastcam, offre una prova unica nel suo genere: una roccia contenete antiche ghiaie sedimentate di un alveo di un torrente.

Tramite la forma e la dimensione delle piccole pietre che formano il conglomerato, gli scienziati possono ricavare molti indizi come velocità, profondità e provenienza.

William Dietrich dell'Università della California a Berkeley, ha dichiarato che proprio interpretando le caratteristiche della ghiaia si può affermare che l'acqua scorreva a circa 3 metri al secondo e probabilmente sarebbe arrivata alla caviglia di un essere umano o forse anche più profonda.

Cratere Gale

Image credit: NASA/JPL-Caltech/UofA

La scoperta viene dall'osservazione di due affioramenti, detti "Hottah" e "Link".
Il sito si trova tra il bordo nord del cratere Gale e la base del monte Sharp: la foto mostra un conoide alluvionale di materiale scivolato giù dal bordo.

Con appena 40 sol, Curiosity ha praticamente trovato un ambiente potenzialmente abitato, un luogo dove scorreva abbondante acqua: ora, il team scientifico potrà usare gli strumenti del rover per indagare ulteriormente sulla composizione del terreno.