Sabato 16 settembre, come programmato, l'elicottero ha azionato le sue pale controrotanti in fibra di carbonio e si è sollevato dalle sabbie marziane per la cinquantanovesima volta, nel Delta del cratere Jezero. Contrariamente a quanto normalmente avviene, però, dopo il decollo Ingenuity non si è mosso orizzontalmente per coprire qualche centinaio di metri ed esplorare nuovi territori ma sembra avere effettuato una ascesa verticale a più stadi per poi posarsi nel luogo da cui era partito, il cosiddetto "Airfield Sigma".
Una suggestiva ripresa in lontananza del drone, il giorno prima del volo, immortalato dalla Z-cam di Perseverance circa 400 metri più a Sud - Credits: NASA/JPL/Caltech - Processing: Marco Di Lorenzo
Questa curiosa manovra, definita "Pop-Up" dal team di controllo, è confermata dall'immagine in apertura che mette a confronto il panorama ripreso dalla fotocamera che punta verso il basso (nadir) durante le fasi finali del volo 59 e del volo 58; come si vede, a parte una lieve rotazione, il paesaggio inquadrato è identico, come pure le condizioni di illuminazione, con il sole praticamente a picco; questo indica che l'ora del giorno era la stessa (quasi mezzogiorno) durante i due voli. La durata pianificata del volo era di 143 secondi e lo scopo, probabilmente, era proprio quello di saggiare la capacità del drone di salire a quote così elevate.
Per ora non ci sono immagini a colori o dati telemetrici post-volo che confermino queste informazioni; nella notte sono stati pubblicate solo 6 immagini della Navigation Camera monocromatica, riprese in rapida successione (meno di 1 secondo) e presumibilmente nelle fasi finali del volo; una di queste è utilizzata nell'immagine di apertura. Quella che mostriamo di seguito è invece una ripresa fatta durante il volo precedente e pubblicata da poco, come sempre processata per ridurre la forte vignettatura ed altri difetti della fotocamera utilizzata.