L'equipaggio, di cui fa parte il Colonnello dell'Aeronautica Militare Walter Villadei, gusterà infatti cibo italiano sia durante i 14 giorni di quarantena pre-partenza, con menu preparati per l'occasione da Rana, sia in orbita, grazie a prodotti creati ad hoc da Barilla. Il progetto si inserisce nel contesto della candidatura della cucina italiana al patrimonio immateriale dell'UNESCO, presentata dal governo italiano a fine marzo.

L'Ambasciatrice italiana in Usa, Mariangela Zappia, ha illustrato come "Il progetto Space Food si inserisca in una collaborazione di lunga data e molto ampia tra Italia e Stati Uniti nel settore spaziale e che l'Italia sta fornendo il suo contributo fondamentale in questo settore con creatività e innovazione".

A margine del suo intervento, il Generale Conserva ha presentato ufficialmente la patch della missione, consegnandola al Colonnello Walter Villadei, che piloterà la Crew Dragon fino alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

“Una delle particolarità di questa missione è che abbiamo portato esperimenti che provengono da l’Aeronautica militare, dall’Agenzia spaziale italiana e dall’industria. Siamo di fronte veramente a un’operazione di Sistema che dimostra le opportunità che questo volo spaziale commerciale può offrire al Paese”, ha sottolineato il Colonnello Walter Villadei. “Questa è una delle prime missioni, forse la prima missione in assoluto, che l’Italia fa nella nuova space economy, mettendo insieme diverse istituzioni. C’è l’aeronautica militare, il Ministero della difesa ma c’è il Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare, delle foreste, c’è il Ministero del Made in Italy, la Presidenza del Consiglio, con il messaggio che abbiamo ricevuto dal Presidente del Consiglio, c’è l’Agenzia spaziale italiana e l’industria italiana”.

“Penso che l’Italia sia uno dei Paesi migliori dove si possa generare un’innovazione straordinaria e credibile perché si terrà conto di tantissimi aspetti del food. Per noi è molto interessante perché potremmo sondare degli aspetti sulla pasta legati al gusto alla percezione, al profumo perché non abbiamo quell’esperienza. Da ogni esperienza nasce una curiosità ulteriore per cui sono entusiasta di questo progetto e sono felicissimo da quando sono stato contattato a sedermi insieme a questi illustri signori che hanno esperienza e tecnologie straordinarie per sondare un terreno che per noi è sconosciuto”, ha aggiunto il vicepresidente del gruppo Barilla, Paolo Barilla.

Questa iniziativa è parte integrante della partecipazione italiana alla missione Ax-3 di Axiom Space. La missione, prevista per gennaio 2024, vedrà il lancio della Crew Dragon di SpaceX con al comando l'americano Michael Lopez-Alegria, come pilota il Colonnello Walter Villadei ed i due specialisti di missione di Turchia e Svezia.

Ax 3 crew

L'equipaggio della Crew Dragon. Fonte: NASA

Per la prima volta, arriveranno così nello spazio le nostre eccellenze e un prodotto iconico come la pasta. E nello spazio i nostri prodotti saranno utilizzati per la ricerca legata ai bisogni all’alimentazione degli astronauti in condizioni estreme.

La sfida è creare un piano alimentare nutrizionalmente bilanciato e con ingredienti di alta qualità provenienti da tutta Italia tanto da creare una varietà di ricette regionali combinate con i gusti contemporanei.

Attraverso esperimenti in microgravità coordinati dall'Areonautica Militare e dal'Agenzia Spaziale Italiana coinvolgerà centri di ricerca, università e imprese, contribuendo alle competenze italiane nel settore spaziale.

"Siamo entusiasti di aver preso parte al progetto "Italian Food in Space", che ci permette di continuare la nostra missione di diffondere con grande orgoglio l'eccellenza e l'esperienza gastronomica italiana nel mondo e non solo, ha commentato Giovanni Rana Jr., Innovation Manager del Gruppo Rana.

Barilla invece porterà 3 kg di fusilli in orbita ma saranno già cotti e pronti per essere riscaldati e gustati. Semplicemente conditi con olio extravergine di oliva e salati al punto giusto con sale marino.

Pasta nello spazio Fusilli Barilla

I fusilli Barilla confezionati e pronti da gustare. Fonte: Barilla

“Produciamo pasta da più di 140 anni, è un prodotto che ha radici in un passato molto lontano ed è un emblema della cucina italiana nel mondo. Essere parte di questa missione spaziale ci riempie d’orgoglio e ci permette di esplorare una nuova frontiera dell’alimentazione dando agli astronauti la sensazione di sentirsi un po’ a casa”, è il commento di Paolo Barilla, Vicepresidente del gruppo.

Inoltre Barilla coinvolgerà alcuni membri dell'equipaggio nello svolgimento di alcuni esperimenti sensoriali per comprendere meglio i bisogni legati all'alimentazione degli astronauti in condizione estreme. In assenza di gravità infatti l'esperienza del cibo e la percezione dei sapori sono molto diversi.

La missione si chiamerà “Voluntas” lo ha annunciato il Generale di Squadra Aerea Antonio Conserva, Comandante del Comando Logistico dell’Aeronautica Militare, nel corso dell’evento.

La lingua latina è stata scelta per rappresentare al meglio una civiltà che, con l’evoluzione, ha cercato di superare i propri confini, attività tipica dell’esplorazione, sia essa terrestre o spaziale.

Voluntas, nel suo significato estensivo, richiama anche la componente di “ricerca”, che si sostanzia nella realizzazione di attività volte a rendere migliore il Sistema Paese mediante la collaborazione per lo sviluppo tecnologico, operativo e scientifico, quindi sociale.

A rappresentare tutto questo, la patch include l’emblema della Repubblica Italiana, il tricolore, il nuovo pittogramma dell’Aeronautica Militare e un riferimento al lancio del satellite San Marco-1, di cui, proprio nel 2024, verrà celebrato il sessantesimo anniversario.

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Il patch della missione. Fonte: NASA

Tra lo Spazio e la Terra, infine, le costellazioni rappresentano le guide sicure utilizzate nel tempo, mentre la ISS è l’elemento che si intende raggiungere, collegando così il volo aeronautico (atmosferico) con quello spaziale (extra-atmosferico).

Ma non di solo cibo verterà questa missione: infatti ci sarà il programma ISOC ((Italian Space Surveillance and Tracking Operation Center) per il monitoraggio e il tracciamento di detriti spaziali, allo scopo di evitare possibili collisioni.

“Per quanto riguarda l'Aeronautica, facciamo due esperimenti molto importanti”, parla il Comandante Villadei; “il primo è collegato al fatto che questa nuova Space Economy richiede comunque anche una cornice di sicurezza. Quindi abbiamo un aumento della densità degli oggetti che popolano lo Spazio, dobbiamo conoscere dove voliamo altrimenti voleremo un po' cechi. Questa capacità è una capacità che gli americani hanno sempre sviluppato e hanno messo a disposizione dei Paesi alleati, l'Europa la sta costruendo e l'Aeronautica Militare, l'Italia insieme ad altre istituzioni come l'Agenzia Spaziale Italiana e l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) sta contribuendo a questa capacità europea (l'Areonautica ha un centro operativo a Poggio Renatico) quindi, da bordo io simulerò, usando una piattaforma software, una manovra di collision avoidance, simuleremo un oggetto che sta mettendo a rischio la Stazione, tutto software based e verificheremo come la Stazione può reagire, facendo dei cambi orbitali. A terra oggi è tutto controllato dalla Space Force con la NASA, immaginate quando invece di 400 km saremo a 400.000 km o saremo verso Marte, queste capacità operative sono fondamentali.

"Faremo anche altri esperimenti medici - ha continuato l'astronauta - per vedere come il fisico si modifica quando è sottoposto a queste condizioni di accelerazione al decollo e al rientro, quindi l'Aeronautica guarda a questi aspetti nell'ottica di costruire le proprie capacità e incrementare le capacità operative". "Dal punto di vista dell'Asi, porta degli esperimenti molto interessanti che cercano di approfondire alcune dinamiche legate a malattie che con l'età della società diventano più diffuse come l'Alzheimer e il Parkinson, quindi faremo degli esperimenti studiando i processi di aggregazione di alcune proteine che secondo gli esperti, sono dei processi che generano e innescano queste queste malattie".

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Prove a terra degli esperimenti. Fonte: NASA

"Dal punto di vista industriale - ha concluso Villadei - abbiamo degli esperimenti interessanti che vengono dall'industria e puntano a mettere insieme competenze da settori differenti. Quindi, per esempio, dal settore fashion e dal settore dell'automotive, cercando di studiare e sviluppare nuovi tessuti. Quindi, porterò in volo due tute sperimentali; una tuta che monitora completamente l'astronauta quando va in volo, basata su tecnologie di tessuti ignifughi, resistenti e antimagnetici, quindi una classe di tute innovative che l'Aeronautica potrebbe utilizzare anche su piloti di futura generazione ma anche tute che consentono di controbilanciare gli effetti della microgravità, facendo un allenamento assistito. Quindi, queste tecnologie chiaramente possono avere un ritorno anche a terra molto utile, soprattutto su una società che, nel tempo, tendenzialmente aumenta come età media, quindi sono tecnologie di estrema utilità e studieremo poi anche tessuti che cercheranno di fornire capacità di protezione dalle radiazioni".

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La nuova tuta sperimentale. Fonte: NASA

Tali attività, oltre ad assicurare all’Italia un canale di accesso privilegiato allo spazio – a beneficio della nostra comunità scientifica, accademica e industriale – permetteranno alla Nazione di guardare con maggiori ambizioni anche alla prospettiva delle future attività di colonizzazione lunare e di esplorazione marziana, prefigurate con il programma Artemis.