Mercoledì scorso, alle 18:22 ora italiana, un oggetto che doveva avere un diametro compreso tra 3,5 e 8 metri è passato a meno di 20000 km di altezza, sopra l'Oceano Pacifico occidentale. Stavolta la traiettoria non era in controluce come quella di 2024 EL3 e questo ha consentito di avvistare per la prima volta l'oggetto quando mancavano circa 13 ore al massimo avvicinamento, grazie al telescopio Catalina in Arizona, specializzato nela perlustrazione automatica del cielo a largo campo. Va però sottolineato che l'oggetto si era già avvicinato parecchio, avendo una magnitudine apparente pari a 17,6, e l'allarme non è scattato subito. Infatti, nella lista CNEOS dei passaggi ravvicinati, l'evento è apparso solo ieri, circa 40 ore dopo che si era verificato, anche se il calcolo della traiettoria era avvenuto il giorno prima.

 Per la cronaca, la distanza minima dal centro della Terra è stata di 26246±6 km e questo risulta essere il terzo passaggio più ravvicinato negli ultimi 12 mesi. Nella figura in apertura, vediamo in verde la traiettoria geocentrica dell'oggetto mentre nel riquadro in basso a destra la sua orbita, tipica di un oggetto Apollo ma con una inclinazione molto piccola rispetto all'eclittica e una distanza al perielio molto simile alla nostra; entrambe queste caratteristiche fanno sospettare una possibile origine artificiale, forse l'ultimo stadio di una missione interplanetaria diretta al sistema solare esterno.. Per ulteriori informazioni e statistiche su questo e altri eventi del genere, si veda la rubrica NeoNews, continuamente aggiornata.