Il comandante Matthew Dominick, il pilota Michael Barratt e la specialista di missione Jeanette Epps tutti della NASA, insieme al cosmonauta di Roscosmos specialista di missione Alexander Grebenkin, sono in volo per raggiungere i membri dell'equipaggio di Spedizione 70 e 71 a bordo della stazione spaziale per condurre un'ampia serie di attività operative e di ricerca per un periodo di sei mesi.

 

Una corsa perfetta

Il decollo del razzo Falcon 9 di SpaceX, con la capsula Crew Dragon C206 'Endeavour', è avvenuto alle 22:53 locali (le 3:53 UTC del 4 marzo 2024) dalla rampa LC-39A del Kennedy Space Center, in Florida. Dopo un perfetto decollo, che ha illuminato la notte, il razzo ha raggiunto velocemente la velocità del suono e poi superato il momento definito MaxQ, quello di maggiore stress per il vettore. A T+2 minuti e 30 secondi il primo stadio, B1083 al suo primo volo, ha spento i nove motori Merlin 1D e si è separato dal secondo stadio. A questo punto il primo stadio ha compiuto una prima manovra di rotazione (Flip Maneuver), con ri-accensione dei motori, per tornare verso il sito di lancio mentre il secondo stadio accendeva il proprio unico motore Merlin per proseguire verso l'orbita. Dopo un'accensione per frenare la velocità di discesa (Entry Burn) il booster B1083 ha eseguito un perfetto atterraggio a 7 minuti e 40 secondi dal lancio sulla piazzola Landing Zone 1 di Cape Canaveral, a pochi chilometri di distanza dalla rampa di lancio da dove era decollata. Intanto il secondo stadio proseguiva il volo verso l'orbita accelerando sempre più. A T+8 minuti e 49 secondi il motore del secondo stadio si è spento quando il veicolo spaziale ha raggiunto la velocità orbitale e pochi minuti dopo, a T+12 minuti e 18 secondi si è avuta la separazione della capsula 'Endeavour', al suo quinto volo spaziale, dal secondo stadio. Pochi minuti dopo è avvenuta l'apertura del cono di prua del veicolo che ha esposto al vuoto il sistema di aggancio della capsula.

L'equipaggio ha parlato con il centro di controllo della SpaceX ad Hawthorne, in California, e si è detto entusiasta e felice del lancio.

 Nella foto la capsula Crew Dragon 'Endeavour' di Crew-8 pronta al lancio sulla sommità del razzo Falcon 9. Credito: SpaceX.

Ora inizia l'inseguimento alla ISS con un attracco previsto per le 8:00 UTC del 5 marzo al boccaporto anteriore del modulo Harmony della ISS. 'Endeaour' ha eseguito le missioni DM-2, Crew-2, Axiom-1 e Crew-6, tutte dirette alla stazione spaziale.

Il lancio era stato rinviato per ben due giorni consecutivi a causa, la prima volta, di un problema al razzo e, la seconda, per il meteo che non era nei parametri di volo.

 

Conosciamo l'equipaggio

Matthew Dominick, nato il 7 dicembre 1981, è al suo primo volo spaziale, dato che è un astronauta della NASA dal 2017. Viene da Wheat Ridge, in Colorado, e ha conseguito una laurea in ingegneria elettrica presso l'Università di San Diego, in California, e un master in ingegneria dei sistemi presso l'Università di San Diego. Matthew ha seguito la scuola di specializzazione navale a Monterey, California. È un astronauta in servizio attivo della Marina americana. Si è diplomato alla U.S. Naval Test Pilot School di Patuxent River, nel Maryland, e poi ha prestato servizio come pilota collaudatore specializzato nei test di atterraggio e lancio con catapulte da portaerei della U.S. Navy.

Michael Barratt, nato il 16 aprile 1959, è al suo terzo viaggio alla stazione spaziale. Nel 2009, Barratt ha lavorato come Ingegnere di Volo per le spedizioni 19 e 20, mentre la stazione aumentava l'equipaggio standard da tre a sei, ed ha eseguito due passeggiate spaziali. Ha volato poi a bordo dello Space Shuttle Discovery nel 2011 su STS-133, che ha consegnato il modulo multiuso permanente MPLM e il quarto pallet logistico espresso. Barratt ha trascorso un totale di 212 giorni nello spazio. Nato a Vancouver, Washington, considera Camas, Washington, la sua città natale. Barratt ha conseguito una laurea in zoologia presso l'Università dello stato di Washington, a Seattle, e un dottorato in medicina presso la Northwestern University di Chicago, Illinois. Barratt ha poi completato la specializzazione in medicina interna presso la Northwestern e medicina aerospaziale insieme a un master presso la Wright State University di Dayton, Ohio. Dopo nove anni come chirurgo di volo e medico di progetto della NASA, Barratt si è unito al corpo degli astronauti nel 2000.

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Nella foto l'equipaggio di Crew-8 in una foto ufficiale con lo stemma della missione. Da sinistra Alexander Grebenkin, Michael Barratt, Matthew Dominick e Jeannette Epps. Credito: NASA.

Jeanette Epps è anche lei al suo primo viaggio nello spazio. È nata a Syracuse, New York, il 13 novembre 1970 ha conseguito una laurea in fisica presso il LeMoyne College di Syracuse, New York, e un master in scienze e un dottorato in ingegneria aerospaziale presso l'Università del Maryland, College Park. Prima di entrare alla NASA, ha lavorato presso la Ford Motor Company e la Central Intelligence Agency. Epps stata selezionata come astronauta nel luglio 2009 e ha prestato servizio nel Generic Joint Operation Panel lavorando sull'efficienza dell'equipaggio della stazione spaziale, come astronauta di supporto all'equipaggio per due spedizioni e come comunicatore principale della capsula (capcom) nel Mission Control Center presso il Johnson Space Center della NASA. a Houston. Epps era stata precedentemente assegnata alla missione Boeing Starliner-1 della NASA. La NASA ha riassegnato Epps per concedere a Boeing il tempo di completare lo sviluppo di Starliner, continuando allo stesso tempo i piani affinché gli astronauti acquisiscano esperienza di volo spaziale per le future esigenze delle missioni.

Alexander Grebenkin, nato il 15 luglio 1982 a Myski, in Russia, si è diplomato alla Scuola Superiore di Aviazione Militare di Irkutsk, specializzandosi in ingegneria, manutenzione e riparazione di sistemi di radionavigazione per aerei, sta volando la sua prima missione dopo essersi diplomato cosmonauta della Roscosmos nel 2018. Grebenkin si è laureato in comunicazioni radiofoniche, trasmissioni radiotelevisive e televisione presso l'Università Tecnica delle Comunicazioni e dell'Informatica di Mosca.

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Nell'immagine tratta dal webcast, il momento del decollo del Falcon 9 di Crew-8 ripreso da un drone. Credito: SpaceX/NASA.


Quota 50

Crew-8, lo dice il nome, è l'ottava missione di rotazione degli equipaggi verso la stazione spaziale nell'ambito del Commercial Crew Program della NASA, che collabora con l'industria aerospaziale americana per fornire un trasporto sicuro, affidabile ed economico da e verso l'avamposto orbitale su razzi e veicoli spaziali di fabbricazione americana lanciati da basi sul suolo americano. Si tratta anche della missione che porta in orbita la 50esima persona da parte delle capsule Crew Dragon di SpaceX, una pietra miliare la cui costruzione è iniziata cinque anni fa con il volo DM-2 del maggio 2020. Infatti, dopo questo lancio, la SpaceX avrà inviato in orbita un totale di 53 persone attraverso 13 voli, fra NASA e privati, delle Crew Dragon. Attualmente, i veicoli Dragon sono certificati per un massimo di cinque voli, ma la NASA e SpaceX stanno lavorando per estenderlo fino a 15 missioni. Una nuova capsula spaziale Crew Dragon è attualmente in produzione a Hawthorne, in California. E Steve Stich, Commercial Crew Program manager per la NASA ha detto che probabilmente sarà pronta a far volare la missione Crew-10 all'inizio del 2025.

Per più di 22 anni, gli esseri umani hanno vissuto e lavorato ininterrottamente a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, facendo avanzare la conoscenza scientifica e dimostrando nuove tecnologie, rendendo i progressi della ricerca non possibili sulla Terra. Nell'ambito di un'impresa globale, 244 persone provenienti da 19 paesi diversi hanno visitato l'esclusivo laboratorio di microgravità che ha ospitato più di 3.000 ricerche e indagini educative da parte di ricercatori in 108 paesi e aree.

La stazione è un banco di prova fondamentale per la NASA per comprendere e superare le sfide dei voli spaziali di lunga durata e per espandere le opportunità commerciali nell’orbita terrestre bassa. Mentre le società commerciali si concentrano sulla fornitura di servizi e destinazioni di trasporto spaziale umano come parte di una solida economia in orbita terrestre bassa, la NASA è in grado di concentrare maggiormente le proprie risorse sulle missioni nello spazio profondo verso la Luna e Marte.

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Nell'immagine tratta dal webcast, il momento del distacco della Crew Dragon dal secondo stadio. Credito: SpaceX/NASA.

E' significativo, e motivo di speranza, che in questi tempi così bui sulla Terra, la cooperazione internazionale anche fra Nazioni, al momento, così distanti, possa andare avanti 'Per tutta l'Umanità'.