Il 21 febbraio 2024 il primo New Glenn, il razzo della Blue Origin, ha raggiunto la rampa di lancio LC-36 ed è stato eretto in verticale. Si tratta di un modello definito 'pathfinder', ovvero identico ad un modello in grado di volare, tranne che per i motori. Il pathfinder è vero hardware New Glenn. Questo cambiamento fa parte di una serie di importanti tappe fondamentali relative alla produzione e ai test integrati in preparazione al primo lancio di New Glenn previsto entro la fine dell’anno. La campagna di test consente ai team di Blue Origin di esercitarsi, convalidare e aumentare la competenza nell'integrazione dei veicoli, nel trasporto, nel supporto a terra e nelle operazioni di lancio fino al rifornimento dei serbatoi. Questi test non richiedono la presenza dei motori, che vengono testati presso lo storico banco di prova 4670 a Huntsville, in Alabama, e il Launch Site One nel Texas occidentale. Fra l'altro i motori BE-4 hanno già volato nello spazio con il debutto del vettore Vulcan di ULA, avvenuto lo scorso 8 gennaio.

La Blue Origin afferma che: "Questa pietra miliare rappresenta la prima visione dell’avanzato veicolo per carichi pesanti, che supporterà una moltitudine di missioni dei clienti e programmi Blue Origin, incluso il ritorno sulla Luna come parte del programma Artemis della NASA."

Il viaggio verso la rampa è iniziato a dicembre, quando i moduli del primo stadio del New Glenn sono stati trasportati dalla fabbrica all’Integration Facility, che si trova a 14 chilometri di distanza. I test si concluderanno nelle prossime settimane dopo diverse dimostrazioni del caricamento del fluido criogenico, del controllo della pressione e dei sistemi di ventilazione del veicolo. La piattaforma di lancio e i sistemi di terra sono completi e verranno attivati per la prima volta durante la campagna di test.

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Nella foto il New Glenn mentre viene trasportato orizzontale verso la rampa LC-36 di Cape Canaveral. Credito: Blue Origin.

New Glenn prende il nome da John Glenn, il primo americano a orbitare attorno alla Terra. Il razzo è alto 98 metri, all'incirca l'altezza di un edificio di 30 piani, e presenta una carenatura del carico utile di sette metri di diametro, che consente il doppio del volume dei sistemi di lancio commerciali standard di classe cinque metri. La carenatura è abbastanza grande da contenere tre scuolabus. Il suo primo stadio riutilizzabile mira a un minimo di 25 missioni e atterrerà su una piattaforma marittima situata a circa 1.000 km al largo. La riusabilità è fondamentale per ridurre radicalmente il costo per lancio, come ha ben dimostrato SpaceX con il suo Falcon 9.

Il veicolo è alimentato da sette motori BE-4 di Blue Origin, il più potente motore a ossigeno liquido (LOX)/gas naturale liquefatto (GNL) sviluppato dai motori F1 del Saturn V. Il GNL ha una combustione più pulita e prestazioni più elevate rispetto ai combustibili a base di cherosene.

Blue Origin ha diversi veicoli New Glenn in produzione e un elenco clienti completo. Tra i clienti figurano, tra gli altri, la NASA, Project Kuiper, Telesat ed Eutelsat. Blue Origin sta certificando New Glenn con la US Space Force per il programma National Security Space Launch (NSSL) per soddisfare gli emergenti obiettivi di sicurezza nazionale.