CURIOSITY sol 182 MAHLI drill

CURIOSITY sol 182 MAHLI drill
"Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology" processing 2di7 & titanio44

Il rover della NASA Curiosity dopo i test di pre-caricodrill-on-rock checkout e mini-drill ha eseguito la sua prima perforazione e prelevato un campione della polvere prodotta per la prima volta su Marte.

Il foro è stato eseguito su un'area a grana fine di John Klein, vicino al foro profondo 2 centimetri eseguito nel test mini-drill.

Il buco prodotto è di 1,6 centimetri di larghezza e 6,4 centimetri di profondità.

CURIOSITY sol 182 MAHLI drill anaglyph

CURIOSITY sol 182 MAHLI drill anaglyph
"Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology" processing 2di7 & titanio44

CURIOSITY sol 182 MAHLI drill 3d

CURIOSITY sol 182 MAHLI drill 3d
"Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology" processing 2di7 & titanio44

John Klein potrebbe essere rappresentativa di un ambiente passato umido e quindi potrebbe fornire importanti dettagli sulle precedenti condizioni ambientali di Marte. Curiosity utilizzerà prossimamente CheMin (Chemistry and Mineralogy) e SAM (Sample Analysis at Mars) per scoprirlo.

"Il più avanzato robot planetario mai costruito è ora un laboratorio di analisi completamente operativo su Marte", ha detto John Grunsfeld, amministratore associato del NASA Science Mission Directorate.
"Questo è il raggiungimento di una pietra miliare per la squadra di Curiosity dall'atterraggio con lo Sky-Crane lo scorso agosto, un altro momento di orgoglio per l'America".

L'immagine in apertura è una delle riprese del MAHLI pubblicate oggi stesso del sol 182: nella foto elaborata, oltre alle particelle grigie finissime di John Klein, è visibile una certa varietà cromatica di diverse tipologie di polveri.

CURIOSITY sol 182 MAHLI base hole

CURIOSITY sol 182 MAHLI base hole
"Courtesy NASA/JPL-California Institute of Tecnology" processing 2di7 & titanio44

Il mosaico qui in alto mostra sulla sinistra un 3d in rotazione dove è visibile l'impronta lasciata dalla testa del trapano sulla polvere estrusa dalla punta durante la perforazione con percussione; a destra, uno scatto del MAHLI, probabilmente ripreso con i led bianchi accesi, dove è stato illuminato il fondo del foro.

Nei prossimi giorni il team invierà i comandi da Terra per distribuire il campione tra i vari strumenti di analisi.

"Abbiamo comandato la prima perforazione completa e crediamo di aver raccolto materiale sufficiente dalla roccia per raggiungere i nostri obiettivi di pulizia del hardware e per il campione da analizzare", ha dichiarato Avi Okon del NASA Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, California.

Il trapano dispone di un'area di stoccaggio dove la polvere raccolta può essere conservata fino alla consenga al CHIMRA (Collection and Handling for In-Situ Martian Rock Analysis) per la setacciatura e porzionatura del campione da ripartire tra CheMin e SAM. Tuttavia, prima di utilizzare il materiale per le prima analisi, la polvere verrà fatta vibrare e poi scartata per almeno tre volte, per garantire una pulizia accurata delle pareti da eventuali contaminazioni pre-lancio.

"Costruire uno strumento per interagire con forza con le imprevedibili rocce di Marte ha richiesto un ambizioso programma di test", ha detto Louise Jandura, ingenere capo al JPL. "Per arrivare al punto di fare questo buco su una roccia su Marte, abbiamo usato otto punte e 1200 fori in 20 tipi diversi di rocce sulla Terra"