Saturno ha una struttura atmosferica davvero curiosa al polo nord, un vortice mostruoso dalla forma esagonale.
E' una caratteristica che si estende per circa 30.000 chilometri ed è assimilabile ad una corrente a getto, come quelle che conosciamo sulla Terra, con venti a circa 400 chilometri orari. L'occhio del ciclone, invece, è circa 50 più grande dell'occhio di un uragano terrestre (per un approfondimento consiglio il mio libro "Con la Cassini-Huygens nel sistema di Saturno" dove potrete trovare molte altre informazioni e splendide foto).

 Le prime immagini del polo nord del pianeta furono scattate dalla Voyager 2 nel 1981 ma con una geometria orbitale poco favorevole.
Quando la Cassini arrivò nel sistema di Saturno nel 2004, l'emisfero settentrionale era avvolto nell'oscurità della stagione invernale e sono dovuti passare 5 anni perché la sua fotocamera Imaging Science Subsystem (ISS) potesse vederlo nelle lunghezze d'onda del visibile.
Le foto prodotte hanno mostrato una struttura meteorologica davvero attraente ma nell'immenso catalogo della missione Cassini–Huygens c'era un dettaglio ancora sconosciuto.

 Il 16 giugno 2015 la NAC (Narrow Angle Camera) aveva ripreso gli strati atmosferici all'orizzonte di Saturno, quando era primavera nell'emisfero settentrionale. Tuttavia, ad una prima analisi, ricostruendo la scena con il simulatore, era impossibile capire dove la fotocamera stesse guardando esattamente.

Cassini: simulazione 16 giugno 2015

 Ebbene, quel dettaglio apparteneva all'esagono.
ll team ha preso in esame questi frame e le immagini di Hubble scattate 15 giorni più tardi in cui il polo nord è visto dall'alto, dimostrando che la curiosa formazione ancora nasconde dei segreti.

Nel paper è stata presa in esame l'immagine NAC con filtro MT3 (metano) perché queste foschie spiccano particolarmente a 890 nm, mostrando una forte banda di assorbimento nel metano. Ma la Cassini ha scattato con un'ampia gamma di filtri.
Nell'immagine qui sotto (che ricorda molto il profilo dell'alta atmosfera di Titano), li ho assemblati per una vista multispettrale dall'rbg, all'infrarosso, al metano.

Saturno: strati di foschia sopra l'esagono

Saturno: strati di foschia sopra l'esagono. NAC 16 giugno 2015 . filtri red, grn, bl, cb3, mt1, mt2, mt3.
Crediti: NASA/JPL-Caltech - Processing: Elisabetta Bonora

Le foto, che hanno una risoluzione massima di 1,2 chilometri per pixel, hanno mostrato un sistema di foschie multistrato.

Saturno - esagono: foschia mt3

 Il grafico mostra la riflettività assoluta in funzione della distanza verticale attraverso il filtro a banda di assorbimento del metano a 890 nm. Nel dettaglio sono identificati gli strati di foschia da L0 a L7 che si estendono verso il sud dalla latitudine 75,8 ° N a 77,1 ° N.
Da: Multilayer hazes over Saturn’s hexagon from Cassini ISS limb images

 "Le immagini di Cassini ci hanno permesso di scoprire che, proprio come un sandwich, l'esagono ha un sistema multistrato di almeno sette nebbie che si estendono dalla cima delle nuvole fino ad un'altitudine di oltre 300 km sopra di esse", ha detto Il professor Agustín Sánchez-Lavega, che ha guidato lo studio. "Altri mondi freddi, come la luna di Saturno, Titano, o il pianeta nano Plutone, hanno anche strati di foschia ma non in tali quantità né distanziati regolarmente".

 Qui, ogni strato è spesso tra i 7 ed i 18 chilometri. L'analisi spettrale ha mostrato che la nebbia contiene particelle nell'ordine di 1 micron dalla composizione esotica: a causa delle basse temperature nell'atmosfera di Saturno, che vanno tra -120 gradi C e -180 gradi C, potrebbero comprendere cristalli di ghiaccio idrocarburici come acetilene, propano, propino, diacetilene e, nel caso delle nubi più alte, butano.

 Il team ha anche ipotizzato che la regolarità nella distribuzione verticale sia una conseguenza della propagazione delle onde di gravità che producono oscillazioni della densità e della temperatura dell'atmosfera, un fenomeno ben noto sulla Terra e su altri pianeti. I ricercatori ritengono che alla loro origine, potrebbe esserci l'esagono stesso ed il suo potente flusso di correnti a getto.