Dopo la pausa autunnale dettata dalla sfavorevole configurazione celeste di Terra, Marte e Sole (la congiunzione che ha bloccato le comunicazioni con i due rover marziani), a fine novembre Curiosity aveva timidamente ripreso a muoversi, facendo una serie di spostamenti corti o cortissimi, in genere non più di 20 metri, in direzione sud-sud-est. Ieri ha finalmente aumentato il passo, percorrendo quasi 33 metri, la distanza più grande coperta in quasi 6 mesi. Il rover sta anche salendo su una pendenza media del 7% ed è ormai a 750 metri di altezza rispetto al fondo del cratere Gale, visibile in lontananza a sinistra e sul quale si era posato 11,5 anni fa. Il motivo di tanta prudenza è evidente, il terreno è lastricato di insidiose rocce sporgenti, una minaccia per le ruote in alluminio già abbastanza malandate. Tuttavia, proprio queste rocce, costellate di granuli grigi più resistenti alla corrosione, sono motivo di interesse per i geologi che adesso le stanno esaminando con i vari strumenti disposti sul braccio meccanico. Si notino anche le diverse tonalità del terreno a salire, evidenti nelle foto satellitari e che sono probabilmente la testimonianza del livello raggiunto in passato dall'acqua che riempiva il cratere.

 Entrambi i mosaici sono stati realizzati dal sottoscritto partendo dalle immagini grezze riprese ieri mattina con la Navigation Camera di sinistra, montata in posizione sopraelevata sul rover. Quello in alto abbraccia un angolo di circa 180° ed è centrato in direzione sud-est. Per dettagli e statistiche aggiornate sulla missione, rimandiamo alla rubrica dedicata.