Il segnale, denominato S231206cc, è giunto ai rivelatori LIGO 39 minuti dopo la mezzanotte italiana del 7 dicembre e proveniva dalla coalescenza di due buchi neri di svariate decine di masse solari, generando il caratteristico "chirp" con frequenza crescente. Il segnale era talmente forte e chiaro che è stato possibile determinarne la provenienza entro un'area di cielo di soli 90/340 gradi quadrati (con una confidenza del 50% e del 90%, rispettivamente), non lontano dall'anti-centro galattico (figura in basso); tuttavia, a quanto è dato sapere, non ci sono controparti osservate nello spettro elettromagnetico. La probabilità che un segnale così netto si generi per effetto delle fluttuazioni casuali nel rumore dentro i rivelatori è ridicola perchè corrisponde a una eventualità ogni 1,64·1027 anni, ovvero 119 milioni di miliardi di volte l'eta dell'Universo! Questo tempo (pari all'inverso della frequenza FAR) è appunto riportato nell'immagine di apertura per tutti i 62 eventi significativi (pallini marroni) osservati negli oltre 6 mesi di campagna O4 condotta finora; la freccia verde traccia un trend nei record registrati fino a questo momento e l'evento di ieri batte anche i primati stabiliti nelle precedenti campagne osservative. Curiosamente, solo 7,5 minuti prima del segnale record è stato registrato un "precursore" significativo ma molto meno potente (S231206ca) che però proveniva da una regione di cielo differente e quindi non dovrebbe essere legato ad esso. 

Tsunami2

Distribuzione tridimensionale (a sinistra) e sulla volta celeste in coordinate galattiche (a destra) della sorgente dell'onda S231206cc. - Credits: GraceDB - Processing: Marco DI Lorenzo