La sonda NASA, lanciata 5 anni fa, aveva effettuato il suo sesto incontro ravvicinato con Venere lo scorso 21 agosto, allo scopo di modificare la propria orbita tramite un "gravity assist" che l'avrebbe portata ancora più vicina al Sole rispetto ai 6 passaggi precedenti, avvenuti a 8,54 milioni di km dalla superficie solare ed a 163 km/s di velocità relativa. Ed infatti, sulla base delle informazioni fornite dal sistema JPL/Horizons, il massimo avvicinamento di stanotte è avvenuto una manciata di secondi dopo le 23:30 UTC (l' 1:30 del 28 settembre in Italia) a 7955495 km dal centro del Sole, muovendosi rispetto ad esso a 176,46 km/s. Dopo altri 5 passaggi a questa distanza, ci sarà l'ultimo restringimento orbitale, con altre tre orbite prima del temine nominale della missione, nel 2025.

 Il 5 settembre, la sonda era volata dentro una delle più potenti espulsioni di massa coronale (CME) mai registrate. come raccontato da Elisabetta Bonora. L'immagine in apertura si riferisce proprio a quell'evento, osservato dallo strumento "Wide-field Imager for Solar Probe" (WISPR). Qui sotto, una ripresa effettuata poco dopo mostra anche, sulla destra, la Via Lattea.

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Credit: NASA/Johns Hopkins APL/Naval Research Laboratory/Brendan Gallagher/Guillermo Stenborg/Emmanuel Masongsong/Lizet Casillas/Robert Alexander/David Malaspina