Tre minuti dopo le 5 di stamane, gli interferometri LIGO di Hanford e Livingstone, negli Stati Uniti, sono stati investiti da un'onda gravitazionale di eccezionale intensità, generando un segnale che non può essere in alcun modo attribuito ad una oscillazione casuale del rumore in quanto, statisticamente, una simile evenienza si dovrebbe verificare solo una volta ogni 16 milioni di miliardi di anni, 6 ordini di grandezza oltre l'età dell'universo! Come mostrato nella mappa sulla destra della figura, la elevata intensità del segnale ha permesso di localizzarlo in una zona relativamente ristretta del cielo, un'area posta circa 20° sotto l'equatore galattico e ampia 510 gradi quadrati (l' 1,2% della volta celeste), con una confidenza del 90%; tuttavia, almeno per ora, non si hanno riscontri di segnali coincidenti (controparti) prodotti nello spettro delle onde elettromagnetiche. A sinistra vediamo che il segnale, prodotto dalla coalescenza di due buchi neri di alcune decine di masse solari, proviene da una distanza di circa 6 miliardi di anni luce. 

 Per dovere di cronaca, va detto che questa non è l'onda gravitazionale più significativa in assoluto, dato che nel precedente ciclo osservativo O3 (effettuato tra aprile 2019 e marzo 2020) questo livello di significatività è stato superato in 5 occasioni, raggiungendo un record assoluto di FAR-1 = 1,2·1027 anni nel novembre 2019. Tuttavia, un confronto diretto tra questi numeri non va fatto perchè all'epoca le antenne utilizzate avevano una sensibilità inferiore a quella odierna. Peraltro, entro la fine dell'anno, anche l'italiana Virgo potrebbe unirsi finalmente alle indagini, dopo un ritardo dovuto a problemi di "rumorosità" che ne inficiavano la sensibilità.

 Come illustrato nella nostra rubrica continuamente aggiornata, questo era il 35° evento significativo osservato nella campagna O4, nei 120 giorni di osservazione svolti finora.