Il 25 gennaio il comitato del programma scientifico dell'ESA ha approvato la missione "Laser Interferometer Space Antenna" (LISA), il primo tentativo scientifico di rilevare e studiare le onde gravitazionali dallo spazio. Questo importante passo, formalmente chiamato “adozione”, riconosce che il concetto e la tecnologia della missione sono sufficientemente avanzati e dà il via libera alla costruzione dei relativi strumenti e veicoli spaziali a partire dal gennaio 2025, una volta scelto un appaltatore industriale europeo.

 La missione, resa possibile dalla collaborazione tra l'ESA, le agenzie spaziali dei suoi Stati membri, la NASA e un consorzio internazionale di scienziati, catturerà e studierà le increspature nel tessuto dello spaziotempo dette onde gravitazionali, alle frequenze più basse, frazioni di Hertz. Questo avverrà grazie a tre veicoli spaziali che voleranno in formazione, ai vertici di un triangolo equilatero di 2,5 milioni di km di lato, seguendo la Terra durante la sua orbita attorno al Sole. All'interno di ogni navicella spaziale si trovano due cubi dorati fluttuanti, chiamati anche masse di prova.

 Quando passa un'onda gravitazionale, le distanze tra gli oggetti si contraggono e si espandono periodicamente. Misurando la distanza percorsa dai raggi laser tra le masse di prova nei diversi veicoli spaziali, LISA sarà in grado di rilevare le onde gravitazionali e di stabilire da dove provengono, come illustrato nel riquadro in alto dell'infografica in apertura (la sequenza di triangoli dimostra, esagerandolo, l'effetto che le onde gravitazionali avranno sulla distanza percorsa dai raggi laser di LISA). L'infografica mostra anche le tre navicelle LISA in orbita con la Terra e il Sole visibili. Un cerchio ingrandito si concentra su una delle navicelle spaziali e sui due cubi dorati che contiene. Sullo sfondo un'illustrazione di due buchi neri in collisione crea increspature nello spaziotempo. 

 LISA dovrebbe venire lanciato a metà del prossimo decennio, più o meno quando entreranno in funzione, sulla terra, i rivelatori di nuova generazione Einstein e Cosmic Explorer. La missione avrà una durata nominale di 4 anni ma verrà probabilmente estesa a 10. Dal 2015 al 2017, la missione LISA Pathfinder ha permesso di testare le tecnologie che verranno poi utilizzate nei 3 satelliti LISA.