Anche se con un ritardo notevole, eccoci al secondo articolo di analisi sul cult-movie di Kubrick. Naturalmente, per chi non avesse letto o non ricordasse cosa c'era nella prima parte, raccomandiamo vivamente di andarla a consultare prima di proseguire nella lettura!

 

3) In viaggio verso la Luna

 Nell'articolo precedente avevamo lasciato il dottor Floyd ospite temporaneo della "Space Station V" in orbita terrestre. Il viaggio riprende con il trasferimento verso l'avamposto lunare di Clavius, utilizzando un curioso veicolo di forma approssimativamente sferica, denominato "Aries 1B"; in pratica, si tratta di un grosso LEM e la sua forma, giustamente, non è aerodinamica dato che deve operare sempre nel vuoto. La sequenza del viaggio di trasferimento è splendidamente rappresentata dai due fotogrammi seguenti, opportunamente processati, uno con la Luna e l'altro con la Terra e il Sole sullo sfondo..

   

 

Ares 2e

 Fig. 3a+b) Il viaggio di Aries - Credits: MGM/S.Kubrick - Processing: Marco Di Lorenzo
 Un "difetto" comune a queste ed altre sequenze del film in cui appaiono veicoli spaziali è il fatto che gli sfondi stellati appaiono traslare all'interno del campo inquadrato dalla cinepresa, Questo movimento dello sfondo avrebbe senso se il punto di ripresa fosse "fisso" o comunque in moto relativo rispetto al veicolo, costringendo quindi la macchina da presa a ruotare per inseguire il veicolo e quindi inquadrando regioni diverse del cielo in momenti successivi. Tuttavia, a volte il veicolo in questione appare immobile o comunque inquadrato sempre dalla medesima angolazione (spesso in effetti si tratta di fotografie bidimensionali del veicolo, non del modello 3D): quindi lo sfondo, che è estremamente distante, non dovrebbe mostrare alcun movimento dovuto al cosiddetto "moto di parallasse" e dovrebbe apparire statico. Peggio ancora, in altre sequenze, come la discesa finale di Aries nell'hangar della stazione lunare (fig.3f, più sotto), il veicolo non cambia orientamento ma dai finestrini vediamo le stelle e la Terra sullo sfondo che "traslano" verso l'alto, come se fossero vicine. E' una situazione opposta a quella che impariamo bene tutti fin da bambini, quando viaggiando in macchina notiamo che la Luna e le stelle non si spostano e abbiamo l'impressione che ci "seguano" perchè in realtà sono lontanissime.

 Naturalmente, Kubrick e i suoi assistenti scientifici erano perfettamente consci di questa clamorosa pecca e, se si è scelto di proporla ripetutamente, è perchè evidentemente si voleva dare al pubblico la sensazione di un veicolo in movimento, aggiungendo dinamicità e drammaticità a delle sequenze altrimenti troppo statiche! 

 In questa parte del film si rilevano nuove incongruenze e imperfezioni nel riprodurre un ambiente in assenza di gravità. Ad esempio, qui sotto a sinistra vediamo il comandante della Aries (interpretato da Ed Bishop, ovvero il comandante Straker nella serie TV "UFO" girata negli anni immediatamente successivi) che, abbandonata temporaneamente la cabina di pilotaggio, esce dall'ascensore e va a salutare proprio Floyd. Nel farlo, però, si appoggia vistosamente sulle spalliere di due poltrone (peraltro sovradimensionate data la gravità nulla o al massimo lunare), rivelando palesemente l'effetto del suo peso. Contemporaneamente, a Floyd sfugge di mano il vassoio del cibo liofilizzato ma la sua fluttuazione verso l'alto non somiglia a quella che ci si aspetterebbe in assenza di gravità perchè a zig-zag; inoltre, nella versione UHD si notano gli inevitabili fili di nylon che sollevano il vassoio.

ZeroGravity1
Fig. 3c) Sulla sinistra, Floyd afferra il vassoio che, in assenza di gravità, stava fluttuando sostenuto in realtà da fili di nylon (uno di essi si intravede nell'ingrandimento in alto al centro). - Credits: MGM/S.Kubrick - Processing: Marco Di Lorenzo

 Sempre nell'immagine 3c, a destra, vediamo un momento vagamente grottesco in cui Floyd sta attentamente leggendo le complicatissime istruzioni sull'utilizzo della "toilette a gravità zero", probabilmente prima di accedervi. Queste istruzioni, chiaramente leggibili solo nella versione UHD, sono diventate un oggetto di culto in rete, riprodotte in dettaglio su diversi siti (ad esempio questo).

Lunar Module

Fig. 3d) Le fasi di approccio e discesa di Aries-1B sulla Luna - Credits: MGM/S.Kubrick - Processing: Marco Di Lorenzo

 Un'altra incongruenza che alcuni hanno fatto notare riguarda la cabina di pilotaggio di Aries posizionata sulla sommità del veicolo, come si vede nella porzione inferiore dell'immagine qui sopra. I due piloti, durante la fase di avvicinamento a Clavius, non potrebbero vedere direttamente la superficie della Luna e invece, nel fotogramma superiore (che nel film segue subito l'altro) il suolo e l'insediamento lunare sono bene in vista dai finestroni della cabina di comando, come se il veicolo procedesse inclinato di 90° rispetto all'orientamento verticale, in evidente contrasto con tutte le inquadrature dall'esterno! 

 A questo errore si collega quello visibile nella iconica scena della hostess che, lasciata la sezione inferiore con i viaggiatori (tra cui Floyd), preleva un secondo vassoio di cibo dal distributore automatico per poi recarsi nella cabina di pilotaggio, camminando sulla parete circolare fino a compiere una rotazione di 180°. Si tratta di un trucco classico della cinematografia, realizzato utilizzando una cinepresa solidale con la scenografia rotante, mentre l'attrice rimane praticamente ferma come su un "tapis-roulant". Tuttavia, anche questa celebre scena presenta delle incongruenze perché la hostess raggiunge inizialmente questo ambiente con un ascensore, cosa del tutto non necessaria data la totale assenza di gravità! Anche la necessità di tenere il vassoio sempre in orizzontale (impegnando entrambe le mani) è superflua mentre la complicata e lunga camminata sulla parete circolare, certamente suggestiva, non sarebbe realmente necessaria perchè si sarebbe ottenuto lo stesso risultato con un piccolo balzo associato ad una rotazione, in un attimo. Ma la cosa più grave è la rotazione di 180° che invece dovrebbe essere di soli 90°, dato il posizionamento e l'orientamento della cabina di comando rispetto al ponte viaggiatori, come evidente dalle inquadrature esterne. 

ArieSamantha Fig. 3e) La scena della hostess che cammina sulla parete del ponte superiore di Ares, ricreata da Astrosamantha (al centro) - Credits: MGM/S.Kubrick - Processing: Marco Di Lorenzo

 La scena è stata ricreata persino sulla Stazione Spaziale Internazionale, pochi mesi fa, quando Samantha Cristoforetti, grande appassionata di fantascienza, ha indossato abiti simili a quelli della protagonista ed è riuscita a muoversi in maniera simile sulla parete interna dell'abitacolo (si veda il video dell'ESA).

 Aries cockpit
Fig. 3f) L'errato movimento del cielo che trasla verso l'alto durante la discesa di Ares 1B su Clavius - Credits: MGM/S.Kubrick - Processing: Marco Di Lorenzo
 

4) Clavius, Tycho e il monolito

 Eccoci giunti finalmente sulla Luna, nell'insediamento americano di Clavius. La sequenza di atterraggio è sicuramente una delle più grandiose e spettacolari di tutto il film e la dice lunga sullo studio e sulla cura dei dettagli con cui è stata realizzata: Una gigantesca cupola divisa in 8 settori triangolari si apre lentamente, svelando la piattaforma di atterraggio. Su di essa il veicolo Aries 1B si adagia dolcemente, aiutato dai retrorazzi e dalle quattro zampe ammortizzate. Subito dopo, un gigantesco sistema di martinetti fa abbassare la piattaforma con il veicolo nelle profondità lunari. Dalla figura 4b è possibile dedurre che questo gigantesco hangar sotterraneo è profondo circa 50 metri (escludendo il pozzo che ospita la base del martinetto) e che soltanto la metà inferiore di questa struttura è popolata da esseri umani. Giustamente, Kubrick e Clarke ritenevano che solo un abbondante strato di roccia potesse assicurare condizioni di vita confortevoli e sicure agli abitanti di Clavius, non esponendoli alle drastiche escursioni termiche, alle dannose radiazioni cosmiche e al pericoloso bombardamento meteorico. Tutto questo viene esplicitamente confermato leggendo il testo del romanzo di A.C. Clarke. Anche oggi molti ritengono che il luogo ideale per costruire colonie lunari sia all'interno di pozzi e cunicoli naturali, rilevati dalle sonde ma ignoti all'epoca in cui fu girato il film.

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Fig. 4a) Apertura della piattaforma di allunaggio su Clavius - Credits: MGM/S.Kubrick - Processing: Marco Di Lorenzo Clavius2
Fig. 4b) Dopo l'allunaggio, Aries viene trasferito nel sottosuolo abitato di Clavius - Credits: MGM/S.Kubrick - Processing: Marco Di Lorenzo

 Dopo il briefing a porte chiuse nella stazione lunare, Floyd sale su un altro veicolo per trasferirsi nella regione di scavi all'interno del cratere Tycho. Si tratta di una sorta di "autobus spaziale" che procede a motori spenti, presumibilmente sfruttando una traiettoria balistica estremamente ampia, di fatto un'orbita radente alla superficie lunare. Nel romanzo di A.C.Clarke, co-sceneggiatore e consulente di Kubrick, il mezzo usato era in realtà un veicolo su ruote, una sorta di laboratorio viaggiante che procede a velocità sostenuta sulla superficie lunare; questa è un'altra differenza tra il film ed il libro e spiega perchè non conosciamo il nome del veicolo di trasferimento lunare che vediamo qui sotto.

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Fig- 4c) Due immagini della navetta lunare da diverse angolazioni - Credits: MGM/S.Kubrick - Processing: Marco Di Lorenzo

 Apriamo qui una piccola digressione sulla geografia lunare: Clavius è uno dei crateri lunari più grandi, con un diametro di 230 km, antico e fortemente eroso dalla successiva craterizzazione. Senza saperlo, Kubrick e Clarke hanno scelto un'ottima collocazione per la stazione lunare, dato che un paio di anni fa le indagini condotte tramite Sofia e LRO hanno rivelato come Clavius potrebbe essere ricco di acqua nel sottosuolo, quella che prima sembrava una prerogativa dei soli crateri prossimi ai poli lunari!

 Al contrario, Tycho è un cratere più piccolo e relativamente giovane, 85 km e 108 milioni di anni. La sua giovane età è sottolineata dal colore molto chiaro e da una raggiera di detriti chiari che si diramano per oltre 1000 km da esso, cosa che lo rende un cratere decisamente vistoso già con un piccolo strumento; questo è sicuramente il motivo per cui, nella sceneggiatura, è stato scelto come luogo si seppellimento del monolito.

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Posizione dei due crateri nell'emisfero meridionale lunare (le regioni in verde appartengono al lato nascosto) - Credits: Google/NASA/USGS/JAXA - Processing: Marco Di Lorenzo

 Entrambi i crateri si trovano nell'emisfero meridionale della luna, sullo stesso meridiano, e i loro centri distano circa 450 km. Leggendo il romanzo di A.C.Clarke, il trasferimento di Floyd avviene su una distanza di 320 km e questo implica che la stazione lunare si trova in prossimità del bordo settentrionale del cratere Clavius. Assumendo questa distanza e un'orbita lunare circolare bassa, alla velocità di 1,68 km/s, il viaggio avrebbe una durata decisamente breve, poco più di 3 minuti. Invece, la sequenza del viaggio nella pellicola dura oltre 4 minuti ed è presumibile che, nella realtà, sia decisamente più lungo, dato che Floyd e i suoi colleghi hanno tutto il tempo per discutere della scoperta che andranno ad esaminare, mangiare un sandwich e sorseggiare un caffè; inoltre, le persone e gli oggetti nell'abitacolo sono chiaramente soggetti alla forza di gravità, cosa che non sarebbe vera nel caso di un volo parabolico/orbitale. Pertanto, dobbiamo concludere che, contro le apparenze, il veicolo non effettui un volo balistico con accensione dei motori solo durante le fasi di accelerazione/decelerazione iniziale e finale, ma stia effettuando un volo a velocità inferiore in modalità levitazione, con piccole spinte (intermittenti o, più probabilmente, continue) da parte dei vistosi razzi montati sulla parte inferiore (se ne vedono almeno 6). Del resto, non sembra di vedere propulsori importanti nella porzione anteriore e posteriore del veicolo, dove servirebbero a dare la spinta necessaria al volo orbitale (a meno di cambiamenti importanti di assetto). Di sicuro, questo non è certo il modo più economico e rapido per spostarsi sulla Luna ma probabilmente è il più confortevole.

 Circa un anno fa, però, uno studio ha dimostrato che il volo a levitazione senza uso di combustibile si potrebbe realizzare davvero sulla Luna, sfruttando la repulsione elettrostatica tra veicolo e suolo e caricando entrambi tramite appositi motori a ioni. Ancora una volta, quindi, Kubrick senza volerlo ha anticipato uno sviluppo tecnologicamente possibile!

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Fig. 4d) Il caotico e arcaico vano di carico del veicolo lunare. - Credits: MGM/S.Kubrick - Processing: Marco Di Lorenzo

 Qui sopra vediamo un fotogramma dell'interno del veicolo di trasporto lunare, con la cabina di pilotaggio sullo sfondo e un affollato vano di carico in cui si notano oggetti davvero fuori posto. Risaltano casse di legno con manici metallici, piccozze, corde di canapa e persino quelle che hanno tutto l'aspetto di reti da pesca! Insomma, sembra quasi la stiva di una nave del secolo precedente e non certo di un veicolo spaziale...

 Un dettaglio sicuramente non facile da notare e che si apprezza solo nella versione 4K è il contenuto di un foglio che Floyd osserva durante il viaggio. Il diagramma farebbe pensare che si tratti di uno schema del campo magnetico di TMA-1 (Anomalia Magnetica Tycho n.1) ma, leggendo attentamente le indicazioni su di esso, appare chiaro che si tratta diagramma riguardante la velocità e l'angolo di approccio per il rendez-vous tra un razzo e una stazione spaziale; forse si tratta di una pagina tratta da un libro di meccanica celeste oppure di un lavoro realizzato dai consulenti del film proprio pensando all'approccio dello spazioplano "Orion III" alla stazione orbitante "Space Station IV" (ma la cosa è improbabile). Certo, messa insieme alle foto del cratere Tycho è del tutto fuorviante! 

TMA plot

Fig. 4e) Diagramma che dovrebbe rappresentare l'anomalia magnetica TMA-1 di Tycho ma riguarda tutt'altro - Credits: MGM/S.Kubrick - Processing: Marco Di Lorenzo

  Ed eccoci nel cratere Tycho. Il nostro equipaggio, indossate le tute, si avvicina alla rampa che porta al monolito da poco dissepolto. Anche questa è una immagine iconica del film ma, purtroppo, mostra anch'essa diversi errori. Uno salta subito all'occhio e riguarda la prospettiva della ripresa con le linee di fuga (linee verdi nell'immagine sottostante) che cadono decisamente sotto l'orizzonte. C'è poi la Terra sullo sfondo che appare troppo bassa sull'orizzonte e illuminata quasi frontalmente, in modo incongruente con quella che appare l'illuminazione in controluce della superficie lunare.

 Nella figura di apertura mi sono divertito a correggere due dei tre difetti elencati, mentre più sotto, nella Fig.4g, vediamo l'applicazione di tutte le correzioni, con la Terra che appare molto più alta e piccola per rispettare quella che è la posizione geografica di Tycho, dove la Terra dovrebbe apparire circa 47° sopra l'orizzonte e non circa 3° come si deduce dal fotogramma (tenendo presente che il suo diametro apparente dalla Luna è circa 1,8°); anche qui, probabilmente, l'autore del film era conscio del difetto ma lo ha lasciato per non sottrarre drammaticità e suggestione alla scena. 

 Tycho

Fig. 4f) Fotogramma originale (in alto) e corretto (in basso), relativo allo scavo su Tycho - Credits: MGM/S.Kubrick - Processing: Marco Di Lorenzo
 Tycho stracorretto
 Fig. 4g) Lo stesso fotogramma, esteso e "corretto" completamente - Credits: MGM/S.Kubrick - Processing: Marco Di Lorenzo

 Gli altri due errori (prospettiva sbagliata e illuminazione incongrua) potrebbero in realtà venire giustificati in altro modo. In fondo siamo all'interno di un cratere che, sebbene ampio, ha un bordo sopraelevato (quasi 5 km). Questo fa innalzare l'orizzonte e, quando l'illuminazione è radente, getta anche lunghe ombre dentro il cratere. In effetti, guardando attentamente il fotogramma in questione, in lontananza l'interno del cratere appare illuminato da una sorgente di luce quasi frontale mentre in primo piano lo scavo e le colline circostanti sono presumibilmente in ombra, illuminate solo dal chiarore della Terra. Del resto, se davvero l'illuminazione della Terra fosse cambiata in maniera così drastica da quando Floyd è atterrato su Clavius, questo implicherebbe che sono passati una decina di giorni, decisamente troppi..


* Volendo fare un calcolo semplificato con traiettoria parabolica (terreno piatto), la gittata di 320 km implica una velocità iniziale di 720 m/s, con inclinazione ottimale di 45° e un tempo di percorrenza di 10,5 minuti. Il calcolo esatto, con superficie lunare sferica e un arco di ellisse che interseca tale superficie nei due punti di partenza e atterraggio, non dovrebbe dare risultati molto diversi; in ogni caso, il veicolo raggiungerebbe un'altezza molto elevata sulla superficie (80 km nel caso semplificato), condizione anche questa evidentemente non realizzata nel film.