Okoruso fa parte della cosiddetta unità Stimson, l'arenaria scura alla base del monte Sharp caratterizzata, in alcuni punti, da grandi fratture distanziate contornate da una sorta di alone chiaro. Questi ultimi due fori sono serviti proprio ad analizzare questa peculiarità, così come era stato fatto per i fori su Big Sky e Greenhorn, rispettivamente fuori e dentro l'alone.

Ecco la compilation di fori al completo:
John Klein (sol 182), Cumberland (sol 279), Windjana (sol 621), Confidence Hills (sol 759), Mojave (sol 882), Telegraph Peak (sol 908), Buckskin (sol 1060), Big Sky (sol 1119), Greenhorn (sol 1137), Lubango (sol 1320) e Okoruso (sol 1332, 5 maggio 2016)

Fori su Marte

Fori su Marte

Tavola riepilogativa degli undici fori eseguiti da Curiosity con le immagini scattate dal MAHLI sotto l'illuminazione naturale ed una versione saturata della stessa che mette in risalto analogie e differenze di colori e quindi di materiali

Le attività di analisi sui campioni precedenti prelevati da Lubango, lo scarico del materiale e il nuovo foro su Okoruso sono state pianificate ed attuate piuttosto velocemente. Lauren Edgar, geologo presso l'USGS Astrogeology Science Center e membro del team Curiosity ha commentato: "Sono impressionato di come siamo diventati efficienti nella foratura (abbiamo concluso l'ultimo foro appena un paio di sol fa). A volte ho bisogno di fare una pausa e ricordare a me stesso come è unico ed emozionante tutto questo. In quello che sembra un normale mercoledì, stiamo in realtà praticando un foro su un altro pianeta!".

Scarico del campione prelevato da Lubango

Scarico del campione prelevato da Lubango - anaglifo
Credit: NASA/JPL-Caltech - Processing: Elisabetta Bonora & Marco Faccin / aliveuniverse.today

Ovviamente, il rito vuole che dopo una trpanazione Curiosity si scatti un selfie per documentare il sito.
L'ultimo, ripreso durante il sol 1338 (11 maggio 2016), è composto da 60 immagini acquisite nell'arco di un'ora circa. Ma questo ritratto non è proprio uguale agli altri: Curiosity si è fotografato sia con la "testa" verso l'obiettivo che girata, come se stesse guardando l'orizzonte.
In attesa della versione ufficiale, noi abbiamo scelto di assemblare solo questa versione proprio perché ne abbiamo apprezzato la simpatica novità. Il selfie in apertura è disponibile per il download in full-size nella nostra gallery.

Curiosity, che ha da poco festeggiato due anni marziani nel cratere Gale, sta ora tornando verso i margini dell'altopiano Naukluft, in una zona con vista sulle creste frastagliate della "Fracture Town" (per essere costantemente aggiornati seguite i "Mission Log" di Marco Di Lorenzo)

Curiosity route mapd - 23 maggio 2016

Credit: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona / Phil Stooke, University of Western Ontario

La pianificazione delle attività ha subito qualche rallentamento negli ultimi giorni a causa di alcuni ritardi nello smistamento dei dati tra il team del Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), la sonda che funge da ponte per le comunicazioni con la Terra, e la squadra di Curiosity. Nonostante tutto, il rover ha iniziato a sperimentare l'utilizzo del software AEGIS ((Autonomous Exploration for Gathering Increased Science) che consentirà alla ChemCam di scegliere autonomamente gli obiettivi.