Chi segue gli aggiornamenti quotidiani sul nostro Mission Log sa già che la sonda americana, dopo aver aver riacceso i motori lo scorso 23 Ottobre, ha intrapreso la sua ultima discesa, quella più impegnativa, nelle profondità del campo gravitazionale di Cerere. L'obiettivo è raggiungere l'orbita LAMO (Low Altitude Mapping Orbit) a metà Dicembre; a partire da allora e per diversi mesi nel prossimo anno, Dawn scruterà la superficie di Cerere da soli 375 km di altezza, rivelando dettagli di 36 m/pixel. Purtroppo, il destino della sonda a quel punto sarà segnato perchè, una volta esaurito il combustibile (idrazina), la sonda perderà la sua capacità di orientarsi e comunicare verso la Terra; essa rimarrà comunque in orbita LAMO per molti anni e questo impedirà di "contaminare" la superficie di Cerere (se si fosse scelta un'orbita finale più bassa, questo avrebbe consentito di riprendere immagini più dettagliate ma non avrebbe garantito altrettanta stabilità orbitale e la sonda avrebbe finito per schiantarsi sulla superficie in breve tempo!).

 La sonda è già scesa sotto la fatidica quota di 1000 km dalla superficie di Cerere nella mattina di Giovedi 5 Novembre. Al momento attuale, sta completando la sua venticinquesima orbita da quando è iniziato il trasferimento (su 160 orbite previste) ed è scesa ormai di 500km, colmando quindi il 47% del dislivello che la separa dall'orbita finale. Mano a mano che si abbassa, la velocità aumenta perchè la progressiva diminuzione di energia potenziale è in parte compensata da un aumento di energia cinetica; questo, insieme al restringimento dell'orbita, implica una continua diminuzione del periodo di rivoluzione. Per dare qualche numero, mentre in orbita LAMO la sonda faceva una rivoluzione ogni 18.9 ore a una velocità media di quasi 180 m/s, adesso il periodo è di sole 12 ore e la velocità è cresciuta a 210 m/s. Si tratta di valori medi perchè, come si vede in questa immagine relativa alla prima fase della discesa, sia l'altezza che la velocità sono soggette ad oscillazioni dovute all'orbita eccentrica; il punto più alto dell'orbita (Apoastro) è approssimativamente al di sopra del polo Nord di Cerere.

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 Nel grafico si nota anche un periodo di spegnimento dei motori; questa prima pausa del 30/31 Ottobre è stata seguita da un'altra il 5/6 Novembre (più breve) e altre ce ne saranno con cadenza settimanale. Queste interruzioni servono a ri-orientare momentaneamente l'antenna della sonda verso la Terra, trasmettere la telemetria e ricevere istruzioni sulle manovre da eseguire nel periodo successivo, in base dei piani di volo che vengono continuiamente aggiornati dal gruppo che controlla la missione.

 Nel suo ultimo Journal, il capo ingegnere della missione Marc Rayman racconta come la sonda è riuscita, nel corso della fase HAMO appena conclusa, a completare sei cicli di mappatura in circa 9 settimane, fotografando l'intera superficie del pianeta nano con una risuoluzione di 140 m/pixel e riprendendo le stesse regioni più volte con diverse angolazioni, in modo da realizzare un modello tridimensionale (DEM) della superficie. Oltre alle 6700 immagini riprese nel visibile, lo spettrometro a bordo ha collezionato ben 12.5 milioni di spettri nel visibile e nell'infrarosso. Anche lo strumento per i raggi gamma e neutroni (GRaND) è stato in funzione ma la quota era comunque troppo alta per raccogliere un segnale conclusivo sulla composizione chimica della superficie e bisognerà attendere l'orbita finale per avere risultati attendibili.

Intanto, la galleria sul sito ufficiale della missione continua a deliziarci ogni giorno con nuove immagini, riprese poco prima che la sonda abbandonasse l'orbita HAMO a 1450 km di altezza.

 Cominciamo con questa bella ripresa di Zadeni all'alba, il 22 Settembre. Il cratere, il cui nome è dedicato ad una divinità georgiana, ha un diametro di 129 km ed è situato in prossimità del polo sud del pianeta nano, avvolto ancora nell'oscurità (su Cerere è estate); il nord è in alto.

Zadeni

 Passiamo a un soggetto classico, l'enigmatico monte Ahuna nell'angolo in alto a sinistra di questa immagine:

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Ahuna Mons - Image credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA

 Il rilievo, che riceve il nome dalla festa tradizionale che si fa dopo la mietitura nella tribù Sumi (Nagaland, India) è alta 6 kilometeri e ampia 20 kilometeri.

Dantu

Cratere Dantu - Image credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA - Processing: M. Di Lorenzo (DILO)

 L' immagine qui sopra è stata ripresa il 25 Settembre e ritrae l'enorme cratere Dantu (124 km di diametro) situato nell'emisfero Nord e il cui nome è dedicato alla divinità del granoturco per il Ghana. Si noti il fascio di fratture all'interno del cratere, una caratteristica notata anche in altri luoghi, come l'interno del cratere meridionale Urvara (163 km) dedicato alla divinità indiana dei raccolti e ripreso nell'immagine sottostante.

Urvara copy

Cratere Urvara - Image credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA