Le foto scattate dalla MCC sono state corrette geometricamente, cucite insieme regolando differenze di colore (con una resa cromatica non proprio eccellente! N.d.A.), luminosità e scala, uniformate ad una risoluzione di 4 chilometri per pixel ed adattate ad una mappa 2D di Marte per ottenere un unico mosaico globale. Questo, a sua volta, come una pellicola, è stato spalmato sulla superficie di un modello 3D del pianeta realizzando un Marte interattivo dal quale è stato estrapolato il seguente video.

Fonte: isro.gov.in

La Mars Color Camera è davvero una piccola fotocamera, pesa circa 1,4 chilogrammi e copre una gamma spettrale dai 400 ai 700 nanometri, lavora cioè entro il range della luce visibile. Utilizza un Bayer RGB (come le fotocamere di Curiosity), da 2.000 x 2.000 pixel.
Quando MOM viaggia al periasse, ossia si trova nel punto più vicino al pianeta, la MCC riesce a catturare una porzione di superficie di 50 x 50 chilometri, con una risoluzione di 25 metri per pixel; quando si trova più lontano, l'area inquadrata è di 8.000 x 8.000 chilometri.