Lo studio, condotto dalla University College London, ha individuato oltre 17 mila chilometri di una rete di canali ormai asciutta, in Arabia Terra.

"I modelli climatici per Marte primordiale prevedono piogge su Arabia Terra ma finora vi erano poche prove geologiche a sostegno di questa teoria. Ciò ha portato alcuni a credere che Marte non sia mai stato caldo e umido ma piuttosto coperto di ghiacci. Ora abbiamo trovato le prove di vasti sistemi fluviali", ha spiegato l'autore, Joel Davis.

Il team ha esaminato le immagini riprese dalla sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) con una risoluzione di sei metri per pixel di un'area estesa quasi come il Brasile.
Le caratteristiche riscontrate provano la presenza di alvei fossilizzati, chiaramente visibili come "canali invertiti", cioè canali in cui la topografia ha invertito la sua elevazione. Questo di verifica quando alcune zone vengono riempite da lava o sedimenti che induriscono rimanedo più resistenti all'erosione rispetto al materiale circostante.
I canali invertiti sono simili ad altri individuati su Marte o a quelli presenti sulla Terra. Sono formati da sabbia e ghiaia depositata a seguito del prosciugamento dei fiumi.

Un canale invertito sulla Terra, nello Utah.

Un canale invertito sulla Terra, nello Utah.
Crediti: Rebecca Williams

"Le reti di canali invertiti in Arabia Terra sono circa 30 metri di altezza e fino a 1-2 chilometri di larghezza il che significa che potrebbero essere i resti di grandi fiumi che scorrevano miliardi di anni fa. Arabia Terra è essenzialmente un enorme pianura alluvionale al confine con gli altopiani e le pianure di Marte. Pensiamo che i fiumi erano attivi 3,9-3,7 miliardi di anni fa, asciuganosi poco dopo, sepolti e protetti rapidamente per miliardi di anni, conservando potenzialmente gli antichi materiali biologici presenti", ha aggiunto Davis.

"Queste antiche pianure alluvionali marziane sarebbe luoghi da esplorare per la ricerca di prove di vita passata. In effetti, uno di questi canali invertiti, chiamato Aram Dorsum è un sito candidato per l'atterraggio del rover della missione ExoMars che l'Agenzia Spaziale Europa lancerà nel 2020", ha concluso Dr Matthew Balme, co-autore del documento.