La misurazione si basa sull'emissione termica del pianeta, ossia sull'energia termica emessa sotto forma di luce infrarossa rilevata dal Mid-Infrared Instrument (MIRI) di Webb. Questi dati rappresentano il primo rilevamento delle luce rilasciata da un mondo roccioso piccolo e freddo paragonabile ai pianeti rocciosi del nostro Sistema Solare.
Gli astronomi hanno scoperto un insolito sistema planetario costituito da un pianeta delle dimensioni di Giove in orbita attorno a una piccola stella che è solo quattro volte più grande del gigante gassoso.
I due esopianeti sono stati scoperti da un gruppo di ricerca internazionale, guidato dagli astronomi dell'Università di Birmingham, in orbita attorno alla nana rossa LP 890-9, una piccola stella fredda situata a circa 100 anni luce dalla Terra.
Il lieve movimento della stella ha permesso di rilevare la presenza dell'esopianeta nella sua zona abitabile.
Le nane rosse sono le stelle più comuni nell'Universo e perciò rappresentano i bersagli migliori per la ricerca della vita aliena. Eppure l'unico pianeta abitato conosciuto, la Terra, orbita attorno a una nana gialla. Tutto questo dovrebbe risultare sorprendente nonostante non dovremmo considerarci cosmicamente speciali.
In un raggio di 160 anni luce dalla Terra, ci sono quattro nane rosse che fanno qualcosa di inaspettato: invece di essere silenziose nelle osservazioni radio, emettono segnali.
Mentre ancora si discute sul famoso WOW! rilevato nel 1977, gli scienziati dell'Osservatorio di Arecibo hanno annunciato di aver ricevuto un altro misterioso segnale radio proveniente dal sistema della nana rossa Ross 128 (GJ 447), una stella che si trova nella costellazione della Vergine a soli 11 anni luce dalla Terra, troppo debole per essere osservata ad occhio nudo.
Un gruppo internazionale di astronomi ha calcolato che 70.000 anni fa, una debole stella recentemente scoperta deve aver sfiorato il nostro Sistema Solare, passando all'interno della Nube di Oort.
Se il nostro Sole appartenesse ad un sistema binario, Nemesis sarebbe il nome della sua ipotetica compagna: una stella "scura" che, di tanto in tanto, scaglierebbe qualche asteroide o cometa verso la Terra.
I ricercatori hanno ipotizzato la sua esistenza per spiegare le estinzioni di massa cicliche avvenute sulla Terra ma le più recenti indagini astronomiche non hanno trovato ancora alcuna evidenza.