Le fotografie dell'emisfero meridionale e settentrionale di Marte sono state scattate in due giorni diversi con la Medium Resolution Camera (MRC) a bordo di Tianwen-1, la prima missione interplanetaria della Cina.
Siamo solo all'inizio della missione, il rover si è spostato solo pochi metri dal luogo dell'atterraggio e già potrebbe aver trovato un meteorite.
In vista del volo inaugurale di domenica notte, fervono i test e le pale dei rotori si stanno già muovendo.
Curiosity ha ripreso questo panorama 8 giorni fa, quando si è spinto poco oltre il margine orientale di Mont Mercou per poi indietreggiare.
Il rover della NASA ha utilizzato la fotocamera WATSON (Wide Angle Topographic Sensor for Operations and eNgineering) per scattare il primo selfie marziano.
In un recente studio, guidato dalla Brown University, lo studente Ben Boatwright descrive un cratere di Marte senza nome che mostra evidenti tracce di antichi ruscelli e stagni ma alcun segno di immissari o di acque sotterranee in risalita. Ma allora, da dove arrivava l'acqua?
La testa della "mast" di Perseverance con i vari strumenti montati su di essa, ritratta dalla fotocamera Sherloc/Watson montata sul braccio robotico.
Dopo aver viaggiato dalla Terra verso Marte per 203 giorni e 472 milioni di chilometri ed aver trascorso più di 40 sol marziani attaccato alla pancia di Perseverance, il piccolo drone Ingenuity ora è solo sulla superficie del Pianeta Rosso ed ha superato la prima gelida notte.
Lenta ma emozionante, prosegue l'apertura del drone-elicottero che negli ultimo 3 giorni ha allungato due delle quattro zampe e si è orientato verticalmente.
Una cosa è certa: Marte oggi è un pianeta piuttosto asciutto. Ma che fine abbia fatto tutta l'acqua che una volta scorreva abbondante nei fiumi, formava laghi e mari, gli scienziati stanno ancora cercando di scoprirlo. Ora nuovi dati dalla sonda dell'ESA Mars Express dimostrando che la sua fuga nello spazio è accelerata dalle tempeste di polvere e dalla vicinanza del pianeta al Sole.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.