Elon Musk sembra ormai inarrestabile e sta dimostrando anche una certa impazienza nel vedere volare quanto prima il suo "dream vehicle", lo Starship. In un succedersi di eventi cui è stato davvero difficile star dietro, nell'ultima settimana abbiamo assistito prima alla installazione della piattaforma "launch pad", poi al completamento del Booster B4 con i 29 motori raptor alla base e le appendici aerodinamiche "grid fins" alla sua sommità, poi al rollout del suddetto booster nel poligono di lancio e al trasferimento, al suo posto, dell'orbiter S20 nella "High Bay" per l'assemblaggio finale. Gli ultimi episodi sono stati, l'altro ieri, la sistemazione del B4 sulla piattaforma di lancio e, ieri, il "rollout" ovvero il trasferimento di S20 al sito di lancio, insieme ad un nuovo serbatoio che dovrà rifornire il combustibile criogenico allo Starship.

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L'orbiter S20 (a destra) e il serbatoio (a sinistra) lasciano il sito di produzione (Sanchez property) diretti al poligono di lancio, ieri all'alba - Credits: NASA Spaceflight.com

 Durante lo spettacolare trasferimento di ieri, le telecamere di LabPadre e di NASA Spaceflight hanno inquadrato parecchi dettagli interessanti e sorprendenti. In particolare, la copertura termica presentava notevoli buchi, il più evidente nella porzione superiore, in corrispondenza dell'inizio di quello che sarà il settore "payload" di Starship. Evidentemente, la fretta di Musk era tale da costringere a interrompere temporaneamente l'installazione delle scure tegole o mattonelle esagonali ("tiles") fatte di materiale refrattario ed essenziali per proteggere l'orbiter dal calore del rientro atmosferico. Inoltre, numerose tegole mostrano evidenti scheggiature superficiali e alcune di esse appaiono sconnesse o leggermente inclinate, ma forse queste anomalie non sono reputate gravi per il buon funzionamento della protezione.

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Dettagli della porzione fino a ieri mancante (a sinistra) ed esempi di tegole danneggiate (a destra) - Credits: NASA Spaceflight.com

 Dopo un viaggio di 2 ore, S20 è stato inizialmente parcheggiato nei pressi del prototipo booster BN3, sistemato sul Pad-A, ma poi è stato trasferito ai piedi della grande gru LB13500 in previsione dello "stacking" o impilamento sopra B4, previsto nel pomeriggio. Tuttavia, come racconta lo stesso Musk, venti forti hanno impedito l'operazione che è stata rimandata a stamattina, appunto. Nel frattempo, si è pensato bene di aggiungere le tegole mancanti e si è proceduto anche a verniciare di grigio i 6 piloni che sostengono la launch table, rendendola di colore uniforme.

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Sulla sinistra, S20 pronto ad essere issato, ieri a mezzogiorno, in cima al booster B4, a sua volta posato sulla launch table. In alto, svettano la gru LR13500 e la Torre Orbitale - Credits: E.Musk / SpaceX

Ed eccoci al momento cruciale. Stamane, poco prima delle 7 locali, la gru ha iniziato a sollevare S20 con un movimento quasi impercettibile, circa 12 cm/s. Nel giro di un'ora, dopo attenti controlli, l'orbiter è stato delicatamente adagiato sul booster.

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La splendida vista dello Starship in configurazione di lancio - Credits: E.Musk/SpaceX

In un tweet, Elon ha scritto laconicamente "Starship fully stacked" ma in quel momento l'emozione doveva essere forte, come sottolineato dalla voce di Sinatra che cantava, non a caso, "Fly me to the Moon" dagli altoparlanti del poligono di Starbase; la situazione ricordava un po' l'altro evento memorabile, quando lo Starman fece capolino sulla Tesla roadster lanciata dal Un Falcon Heavy e SpaceX diffuse le note di "Life on Mars" di D.Bowie. Anche questo risultato, oltre ad essere un enorme successo tecnologico, è una grande operazione di immagine e sta a dirci che davvero non dovremo aspettare molto prima di vedere lo Starship posarsi sulla Luna e su Marte, come sembra suggerire questa suggestiva inquadratura ripresa durante lo staging.

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Credits: NASA Spaceflight.com

 Poco dopo lo staging, è avvenuto il "de-staging" e S-20 è stato riportato a terra per poi essere trasferito nuovamente nella High-bay del sito di produzione, dove verrà ultimata la copertura termica e verranno fatti gli ultimi preparativi in vista dei test "Cryo" e "Static Fire", la prossima settimana. Anche B4 dovrà essere testato ed è possibile che, a questo scopo, venga presto trasferito sul "Pad-B" già modificato per l'occasione.