L'Università della Virginia e le missioni spaziali Artemis della NASA cercano di rispondere a queste grandi domande.
Mentre qui sulla Terra siamo impegnati con le prime attività legate alle festività di questo periodo, nello spazio è stata una settimana davvero impegnativa.
Ieri, 28 luglio 2017, alle 15:41 UTC (le 17:41 italiane), il veicolo spaziale abitato Soyuz MS-05, è decollato dal Cosmodromo di Baikonur, nel Kazakhstan, alla volta della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Il DNA è sinonimo di vita, ma dove è nato? Per cercare di rispondere a questa domanda è necessario quantomeno provare a ricreare le condizioni in grado di formare i precursori molecolari del DNA, anelli di carbonio con atomi di azoto incorporati, componenti chiave delle basi azotate (cinque, che compongono i nucleotidi del DNA, acido deossiribonucleico, e dell'RNA, acido ribonucleico).
Fino ad oggi si pensava che Ganimede, il più grande satellite di Giove ma anche la più grande luna del Sistema Solare, più grande di Mercurio, ospitasse un oceano molto profondo tra due strati di ghiaccio.
Recenti studi, però, aprono nuovi scenari: Ganimede potrebbe essere composta da diversi strati di oceani e ghiaccio, sul cuore roccioso.
Mentre l'origine della vita rimane un mistero, gli scienziati stanno trovando sempre più prove che il materiale proveniente dallo spazio e consegnato alla Terra da impatti di comete e meteoriti, avrebbe potuto fungere da innesco per la vita sul nostro pianeta.
Gli amminoacidi, necessari per produrre le proteine, molecole tra le più importanti per la vita, sono stati trovati in diversi meteoriti ricchi di carbonio (condriti carbonacee)
In uno dei remoti laghi dell’Antartide, a circa 65 metri sotto la superficie ghiacciata, gli scienziati della NASA, del Desert Research Institute (DRI) di Reno (Nevada), dell’University of Illinois di Chicago e altre nove Istituzioni, hanno trovato un ambiente ricco di vita.
Curiosity è pronto per entrare nel vivo delle attività e prelevare campioni di suolo marziano: l'abilità del rover di raccogliere terreno da analizzare è fondamentale per determinare se il cratere Gale ha mai offerto condizioni ambientali favorevoli alla vita microbica.
L'analisi minerale potrà fornire elementi sulla storia geologica del luogo mentre l'analisi chimica verificherà la presenza degli ingredienti necessari alla vita.
Contro ogni previsione Curiosity si sta godendo delle belle e calde giornate su Marte e la primavera ancora non è arrivata sul luogo dell'atterraggio.
La stazione meteorologica Remote Environment Monitoring (REMS) a bordo del rover ha misurato temperature come 6° Celsius durante il pomeriggio e in generale, sono salite sopra allo 0 per più della metà dei giorni in cui REMS ha rilevato dati.
Il fisico teorico Lawrence Krauss, in un intervista alla CNN, ha affermato che non sarebbe sorpreso se Curiosity trovasse tracce di vita su Marte, d'altra parte la vita da Marte potrebbe aver "inquinato" il nostro pianeta, dando origine alla vita sulla Terra.