Il telescopio "Vera C. Rubin" in fase di costruzione avanzata sul picco andino di Cerro Pachón, dopo il tramonto.
Il sistema di allerta rapido asteroidale si arricchisce di due osservatori australi per garantire una copertura completa.
Sarà italiana la struttura che supporterà lo specchio di 24,5 m di diametro del futuro Giant Magellan Telescope, fornendole i movimenti di precisione necessari al suo funzionamento.
Questo era, qualche settimana fa, lo stato di costruzione del telescopio gigante ELT (Extremely Large Telescope) a Cerro Amazones, sulle Ande.
Questo è il modello di un nuovo telescopio "FlyEye" studiato da ESA per effettuare survey a largo campo, alla ricerca di asteroidi pericolosi.
Questo collage di immagini mostra i progressi degli ultimi mesi nella costruzione del "Large Synoptic Survey Telescope", uno strumento che rivoluzionerà l'astronomia con la sua enorme capacità di raccogliere informazioni.
Questa vista a 360° ritrae la cupola del telescopio danese installato a La Silla (sulle Ande, Cile settentrionale) e, sullo sfondo, la Via Lattea australe.
I primi sei segmenti esagonali dello specchio principale del telescopio ELT (Extremely Large Telescope) dell'ESO sono stati fusi con successo dalla ditta tedesca SCHOTT nel proprio impianto di Magonza.
Una nuova generazione di telescopi giganteschi e innovativi sta per fare il suo ingresso nell'astronomia del prossimo decennio.
La fusione del substrato grezzo dello specchio che servirà come secondario per l'ELT (Extremely Large Telescope) dell'ESO è stata completata dalla SCHOTT di Magonza, Germania. Lo specchio finito avrà un diametro di 4,2 metri e peserà 3,5 tonnellate. Sarà il più grande specchio secondario mai implementato per un telescopio e anche il più grande specchio convesso mai prodotto finora.