Dalle Ande cilene arriva un'altra incredibile immagine dell'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA) che è riuscito ad osservare un anello di Einstein con un dettaglio senza precedenti.
Quella mostrata è la parte centrale di un ammasso di galassie la cui gravità moltiplica, deformandola, l'immagine di una galassia molto più lontana, L'effetto "lente gravitazionale", previsto da Einstein, è stato in questo caso utilizzato per mappare la distribuzione della materia oscura nell'ammasso, dato che questa è la causa principale della deviazione dei raggi luminosi. La distribuzione è quella mostrata nel riquadro (curve di livello) e ha fornito i primi indizi di "auto-interazione" non gravitazionale della materia oscura con se stessa.
Usando il Multi Unit Spectroscopic Explorer MUSE installato sul VLT (Very Large Telescope) dell'ESO in Cile, insieme con immagini del telescopio spaziale Hubble della NASA/ESA, un'equipe di astronomi ha osservato la collisione simultanea di quattro galassie nell'ammasso di galassie Abell 3827, raccogliendo le prime prove di interazione della materia oscura con altra materia oscura in un modo diverso dall'attrazione gravitazionale.
Un team di astronomi potrebbe aver individuato la prima esoluna rocciosa in orbita intorno ad un pianeta alieno, un gigante gassoso tipo Giove.
La scoperta però non è stata confermata e probabilmente non lo sarà mai dato che risale ad un incontro casuale ed unico di oggetti della nostra Galassia osservato nel 2011.
Un team internazionale di scienziati, utilizzando l'osservatorio Fermi della NASA ha misurato per la prima volta le emissioni di raggi gamma di una lente gravitazionale, una sorta di telescopio naturale che si forma grazie ad un particolare allineamento cosmico.
Questo risultato apre la strada a nuove ricerche, tra cui la possibilità di sondare le regioni di emissione nei pressi di buchi neri supermassicci.