Gli osservatori di tutto il mondo hanno rilevato un colossale bagliore di radiazioni estremamente energetiche descritto come "da record". Questo lampo di raggi gamma è stato anche il più vicino mai rilevato.
Spiegato il meccanismo attraverso il quale l'energia di un buco nero rotante si traduce in un lampo di raggi gamma e in una sorgente di raggi cosmici ultra-energetici
Ecco quello che ha visto il telescopio spaziale nei giorni successivi alla fusione di due stelle di neutroni.
Lo storico annuncio di ieri ha segnato l'alba di una nuova era per l'astronomia, ora non più basata solo sulle onde elettromagnetiche (e in minima parte su raggi cosmici e neutrini).
Un gruppo di astronomi ungheresi ed americani ha scoperto una struttura, nell'Universo osservabile, così grande che ci vorrebbero 35.000 galassie come la nostra per coprire la stessa distanza.
Utilizzando il Very Large Array (VLA) della National Science Foundation, un gruppo internazionale di astronomi ha scoperto l'anello mancante tra le supernovaea che generano lampi di raggi gamma (GRB) e quelle che non li producono. L' "ibrido", un esplosione stellare osservata nel 2012, lasciava ipotizzare che si sarebbe verificato un potente GRB, invece, mai arrivato.
Due potenti telescopi spaziali della NASA hanno rilevato la più potente esplosione stellare mai osservata, un evento cosmico a 3,6 miliardi di anni luce dalla Terra estremamente luminoso, ribattezzato dagli scienziati "eye-wateringly bright".
Il 27 aprile, il telescopio della NASA Swift e il Fermi Gamma-ray Space Telescope hanno registrato una potente emissione di raggi gamma (GRB - Gamma Ray Burst), probabilmente l'esplosione di una stella massiccia.
Secondo l'astronomo Andrew Levan, "quando hai visto uno scoppio di raggi gamma, hai visto ... un solo scoppio di raggi gamma. Essi non sono tutti uguali".
Tre GRB (Gamma Ray Burst - esplosioni di raggi gamma) sono state recentemente scoperte utilizzando il satellite della NASA Swift e gli osservatori internazionali: una di esse, chiamanta GRB 111209A, è stata la più lunga mai osservata, durata circa 25.000 secondi (7 ore!).