È dal novembre 2023 che la navicella della NASA, quasi cinquantenne, ha problemi con il computer di bordo e invia sulla Terra segnali senza dati. O meglio, senza senso: cioè restituisce solo un miscuglio ripetitivo di 0 e 1. Adesso, dopo quattro mesi in cui gli ingegneri hanno tentato in tutti i modi il recupero, ha inviato un nuovo messaggio che il team è riuscito a decodificare.
Gli scienziati della missione sperano che queste informazioni possano aiutare meglio a capire i recenti problemi di comunicazione della sonda.
"La fonte del problema sembra essere uno dei tre computer di bordo, il sottosistema dei dati di volo (FDS), che è responsabile del confezionamento dei dati scientifici e ingegneristici prima che vengano inviati sulla Terra dall'unità di modulazione della telemetria", ha detto la NASA in un breve comunicato. Quando funziona correttamente, l'FDS compila le informazioni (dati scientifici, ingegneristici, sulla salute e lo stato del veicolo spaziale) in un unico pacchetto dati in codice binario (0 e 1), che viene poi trasmesso sulla Terra utilizzando l'unità di telecomunicazioni (TMU).
Riparazioni a 24 miliardi di chilometri
L'1 marzo, il team ha inviato un comando all'FDS della navicella spaziale, ordinando di utilizzare sequenze diverse nel suo pacchetto software, per aggirare qualsiasi dato eventualmente corrotto.
La Voyager 1 si trova a più di 24 miliardi di chilometri dalla Terra. Ciò significa che qualsiasi segnale radio inviato dal nostro pianeta impiega 22,5 ore per raggiungere la navicella spaziale e qualsiasi risposta impiega lo stesso tempo per tornare indietro.
Il 3 marzo, la NASA ha rilevato un'attività dell'FDS che differiva dal "flusso di dati illeggibili" ricevuto finora. Quattro giorni dopo, gli ingegneri hanno iniziato il difficile compito di decodifica.
Con circa una settimana di lavoro, il team ha scoperto che il segnale conteneva la lettura dell'intera memoria FDS, incluse le sue istruzioni, i parametri che possono essere modificati con i comandi della NASA, lo stato del veicolo spaziale e i dati scientifici e ingegneristici.
La Voyager 1 si è avventurata più lontano dalla Terra di qualsiasi altro oggetto creato dall'uomo. Fu lanciato nel 1977, a poche settimane dalla sua navicella spaziale gemella, Voyager 2. Lo scopo iniziale della missione era esplorare Giove e Saturno. Eppure, dopo quasi cinquant’anni e con innumerevoli scoperte all'attivo, la missione continua oltre i confini del Sistema Solare.
Gli scienziati della NASA ora "confronteranno questa lettura con quella ottenuta prima che si verificasse il problema e cercheranno discrepanze nel codice e nelle variabili per trovare potenzialmente la fonte del problema in corso". Ci vorrà ancora del tempo.