Gli astronomi hanno creato la più grande mappa 3D mai vista di 1 milione di galassie lontane altrimenti oscurate dalle vicine galassie nane della Via Lattea, le Nubi di Magellano.
Ormai, le prime immagini del telescopio spaziale James Webb sono diventate famosissime e, anche se questo primo rilascio è stato solo un antipasto, non mancano le sorprese.
La missione SPHEREx avrà qualcosa in comune con il James Webb Space Telescope. Ma i due osservatori adotteranno approcci radicalmente diversi per studiare il cielo.
Il telescopio spaziale Hubble della NASA ha stabilito un nuovo record: è riuscito a rilevare la luce di una stella esistita nel primo miliardo di anni dopo la nascita dell'Universo, la stella più lontana osservata fino ad oggi.
L'Universo si sta espandendo e man mano, si sta raffreddando. Ma la sua temperatura iniziale può offrire informazioni preziose per gli astronomi e gli astrofisici che lavorano sulla storia del cosmo e la materia oscura.
Secondo una nuova teoria alternativa sulle origini dell'Universo, i buchi neri primordiali sono nati immediatamente dopo il Big Bang e possono essere l'inspiegabile materia oscura.
Tramite lo strumento MUSE del Very Large Telescope dell'ESO, un gruppo di ricerca internazionale, dal CNRS francese e dall'Université Claude Bernard Lyon 1, ha mappato per la prima volta il vento galattico, tramite il quale le galassie possono ricevere e scambiare materia con l'ambiente esterno circostante.
Altro che i giochi online che propongono interi mondi da esplorare, Uchuu (che significa "spazio esterno" in giapponese) è la più grande simulazione realistica dell'Universo creata fino ad oggi.
Quando una stella di una certa massa cessa la fusione nucleare, muore e diventa una nana bianca. La sua vita rimane appesa ad un filo di calore residuo. Alla fine si raffredda diventando una nana nera. Ma forse, la storia potrebbe non essere proprio così.