Riuscire a vedere direttamente, con le più moderne tecniche astronomiche, un pianeta extrasolare è un'idea estremamente affascinante ma nulla, se paragonata all'emozione di osservare il nostro stesso pianeta dallo spazio!
Il 19 e 20 luglio ben due sonde nel nostro Sistema Solare si predisporranno nella giusta posizione per fotografare la Terra: la Cassini da Saturno e la MESSENGER, da Mercurio.
I pianeti del nostro Sistema Solare possono essere paragonati a veri e propri laboratori scientifici per studiare fenomeni su larga scala, altrimenti impossibili da replicare in laboratorio.
E' il caso della grande tempesta su Saturno osservata dalla sonda della NASA Cassini durante questi anni di missione.
Un team di ricerca dell'Università dei Paesi Baschi, guidato da Enrique García Melendo, ha cercato di carpirne i meccanismi fisici e di spiegarne la natura.
L'anello D di Saturno, il più interno del pianeta, è debole e difficile da osservare così quando la sonda della NASA Cassini ha sorvolato gli anelli inclinata di 8 gradi rispetto al loro piano, lo scorso 2 aprile 2013, questa immagine è stata una bella soddisfazione.
La narrow-angle camera, grazie ad un'esposizione prolungata, è riuscita a catturare la tenue struttura che appare come un leggero drappeggio di luci ed ombre, in alto a destra nell'immagine.
A sinistra, è visibile invece il materiale più brillante e delineato che compone l'anello C.
Grazie ai dati della sonda della NASA Cassini, gli scienziati hanno creato la prima mappa globale di Titano, offrendo ai ricercatori un importantissimo strumento di studio per uno dei mondi più affascinanti del nostro Sistema Solare.
Titano è la più grande luna di Saturno, con un raggio di 2.574 chilometri (più grande di Mercurio), la seconda luna più grande del nostro Sistema Solare (dopo Ganimede).
E' appena uno studente del terzo anno all'Università dell'Iowa ma Tim Kennelly è già protagonista di uno studio che descrive l'attività della magnetosfera di Saturno, dove le particelle cariche provenienti dal Sole a volte riescono a formare spettacolari aurore, proprio come accade qui sulla Terra.
La sonda della NASA Cassini ha fornito le prime immagini nelle lunghezze d'onda del visibile del grande uragano che infuria sul polo nord di Saturno.
Le foto e i video mostrano un occhio del ciclone largo 2.000 chilometri, 20 volte più grande rispetto all'occhio medio dei cicloni terrestri.
La sonda della NASA Cassini è riuscita a catturare una serie di immagini che dimostrano gli scontri di piccole meteore con gli anelli di Saturno.
Le foto, uniche nel loro genere, rendono Saturno uno dei rari luoghi del nostro Sistema Solare, a parte la Terra, la Luna e a Giove, in cui gli astronomi sono stati in grado di osservare direttamente questi eventi.
Domenica 21 aprile è partita la nuova campagna alla ricerca delle aurore boreali su Saturno, utilizzando il Keck Observatory di Mauna Kea, nelle Hawaii.
L'iniziativa è stata presentata con un evento live di tre ore in cui gli scienziati hanno discusso ad ampio raggio, dalle caratteristiche di Saturno alle recenti scoperti.
Aprile e maggio saranno i mesi in cui ci avvicineremo al massimo solare previsto per il ciclo 24, ossia il periodo di maggiore attività della nostra stella. Così, questo sarà il momento migliore per osservare uno dei spettacoli più emozionanti che ci offre la natura, le aurore.
Fonte: AstroPerinaldo – AstroBlog
Da anni gli astronomi sanno che l'acqua è presente nell'atmosfera superiore di Saturno ma non hanno mai ottenuto conferme circa la sua provenienza.
Ora, nuove osservazioni hanno dimostrato che su Saturno piove e l'acqua arriva dagli anelli del pianeta.
Lo studio, pubblicato ieri sulla rivista Nature, dimostra che l'erosione delle particelle che compongono gli anelli ghiacciati di Saturno, forma molecole d'acqua che ricadono in alcune zone del pianeta.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.