Secondo un nuovo studio, le gocce di pioggia su altri pianeti e lune sono sorprendentemente simili nelle dimensioni delle gocce di pioggia sulla Terra nonostante abbiano composizioni chimiche diverse e cadano attraverso atmosfere molto diverse.
In un recente studio, guidato dalla Brown University, lo studente Ben Boatwright descrive un cratere di Marte senza nome che mostra evidenti tracce di antichi ruscelli e stagni ma alcun segno di immissari o di acque sotterranee in risalita. Ma allora, da dove arrivava l'acqua?
Il terreno basaltico dell'Islanda ed il clima, tipicamente al di sotto dei 3 gradi Celsius, sembrano avere molte analogie con il cratere Gale su Marte, dove sta operando il rover della NASA Curiosity.
In base a dei modelli climatici del Goddard Institute for Space Studies (GISS) della NASA, l'inospitale pianeta Venere potrebbe essere stato abitabile per due miliardi di anni della sua storia. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Geophysical Research Letters.
Secondo una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Nature Geoscience, un'ondata di freddo 116 milioni di anni fa, avrebbe innescato negli ecosistemi, crisi simili a quelle osservate per il riscaldamento globale.
Lo studio internazionale che coinvolge gli esperti provenienti dalle università di Newcastle, Regno Unito, Colonia, Francoforte e GEOMAR-Kiel, conferma il legame tra raffreddamento globale e crash nell'ecosistema marino durante il periodo serra a metà del Cretaceo.
La vegetazione alle latitudini più settentrionali del nostro pianeta assomiglia sempre di più a quella delle latitudini più a sud: questo sarebbe il risultato di uno studio finanziato dalla NASA, basato su 30 anni di osservazioni.
Un team internazionale di ricercatori universitari e scienziati della NASA hanno esaminato la relazione tra i cambiamenti di temperatura della superficie terrestre e la crescita della vegetazione dai 45 gradi di latitudine nord fino al Mar Glaciale Artico.
A partire da questo mese la NASA utilizzerà dei voli Uav (Unmanned Aerial System, aerei senza pilota controllati da remoto) a quota 65.000 metri sopra l'oceano Pacifico, vicino all'equatore, al largo della coste del Centro America, per sondare le alte regioni inesplorate della nostra atmosfera e trovare risposte ai cambiamenti climatici.
Il livello dei mari sta crescendo più velocemente rispetto a quanto previsto dai modelli climatici relativi al riscaldamento globale.
L'ultimo rapporto ufficiale del 2007, prevedeva un aumento tra 0,2 e 0,5 metri entro il 2100 ma le ultime stime indicano che entro la fine del secolo, l'aumento sarà di un metro o anche di più.
Contro ogni previsione Curiosity si sta godendo delle belle e calde giornate su Marte e la primavera ancora non è arrivata sul luogo dell'atterraggio.
La stazione meteorologica Remote Environment Monitoring (REMS) a bordo del rover ha misurato temperature come 6° Celsius durante il pomeriggio e in generale, sono salite sopra allo 0 per più della metà dei giorni in cui REMS ha rilevato dati.
È di pochissimi giorni fa la notizia che le nuvole, ora, si trovano ad una quota più bassa.
La scoperta è scaturita da uno studio dell'Università di Auckland ed è basata su dieci anni di osservazioni dello spettroradiometro multiangolo MISR che si trova a bordo del satellite Terra della Nasa.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.