Lo studio, condotto dalla Dr. Meridith Joyce dell'Australian National University (ANU), suggerisce che Betelgeuse sia più piccola e più vicina alla Terra di quanto si pensasse e che potrebbero trascorrere ancora 100.000 anni prima di vederla esplodere in supernova.
Una affascinante vista della porzione occidentale del residuo di supernova del Cigno, fotografato da Hubble.
La polvere radioattiva rinvenuta sui fondali oceanici suggerisce che la Terra si sta muovendo attraverso un'enorme nuvola lasciata da una stella esplosa (o forse due!).
Il residuo della celebre supernova 1987A ospita una stella di neutroni da essa generata e nascosta in un involucro di polvere, secondo le ultime indagini effettuate con ALMA...
Questa incredibile immagine mostra il residuo di un'esplosione stellare avvenuta 500 anni fa nel complesso della Nebulosa di Orione, osservata dall'interferometro ALMA.
Secondo l'astronomo J. Craig Wheeler dell'Università del Texas la famosa Betelgeuse, la seconda stella più luminosa della costellazione di Orione, potrebbe aver avuto una compagna poi cannibalizzata durante la fase di espansione che l'ha portata a diventare la supergigante che vediamo oggi.
Gli astronomi hanno utilizzato i dati rilevati dall'osservatorio a raggi X Chandra per monitorare l'evoluzione dei resti della supernova Tycho dal 2000 al 2015. L'incredibile filmato dimostra che l'espansione dovuta all'esplosione è ancora in corso dopo circa 450 anni.
Recentemente due studi hanno dimostrato che almeno due esplosioni di supernove investirono la Terra milioni di anni fa ed ora altre prove sono state scoperte nei campioni raccolti sulla Luna tra il 1969 e il 1972 durante missioni Apollo 12, 15 e 16.
Questo fotogramma è tratto da una animazione ad alta risoluzione fatta con un supercomputer; essa mostra il collasso del nucleo in una stella massiccia che, nel giro di soli 10 millisecondi, amplifica il proprio campo magnetico grazie alla rapida rotazione differenziale fino a raggiungere una intensità pari a 1015 volte quella del campo magnetico solare!
L'elemento chimico, importante nello studio della nascita ed evoluzione dell'universo, è stato visto per la prima volta nel materiale espulso da una nova da un team in buona parte italiano.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.