Grazie ad una nuova tecnica, sarà possibile monitorare i detriti spaziali anche in pieno giorno, utilizzando una speciale combinazione di telescopi, rivelatori e filtri di luce a specifiche lunghezze d'onda.
Aumenta la preoccupazione per i detriti nell'orbita terrestre, una tassa orbitale potrebbe risolvere il problema?
Il probabile detrito spaziale ha dato spettacolo stamattina bruciando nei cieli dell'oceano Indiano; potrebbe trattarsi del terzo stadio di una vecchia missione Apollo!
Ieri allarme generale sulla Stazione Spaziale per un detrito che ha rischiato di colpirla. Pericolo scampato!
Una palla di fuoco ha solcato il cielo di diverse regioni del sud-est degli Stati Uniti, ieri notte alle 05:29:30 UTC.
L'oggetto, però, NON è stato classificato come meteora o bolide ma come un possibile rientro in atmosfera di uno dei tanti detriti spaziali che orbitano sopra le nostre teste.
La Stazione Spaziale Internazionale potrebbe essere dotata di un "cannone" laser per distruggere i detriti spaziali in orbita e, un giorno, potrebbe girare sulle nostre teste, un satellite armato di tutto punto dedicato allo scopo.
L'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA) potrebbe aver rilevato i detriti di collisioni tra oggetti delle dimensioni di Plutone intorno ad un giovane sole, la stella HD 107146, nella costellazione della Chioma di Berenice a 90 anni luce dalla Terra.
A pochi mesi dal rientro perfetto della "Ferrari" dello spazio" dell'ESA, il satellite GOCE (Gravity Field and Steady State Ocean Circulation Explorer), un altro veicolo spaziale fuori servizio, e fuori controllo, è rietrato nella nostra atmosfera. Questa volta si trattato del satellite russo Cosmos-1220.
A dire il vero, sulla sua discesa attraverso l'atmosfera terrestre ci sono ancora notizie discordanti ma dovrebbe essere avvenuto senza arrecare danni a cose e/o persone domenica mattina all'alba.
Il satellite dell'ESA GOCE ha terminato definitivamente la sua attività questa notte, ricadendo sul pianeta che ha studiato per quattro anni (ne abbiamo seguito il rientro passo per passo "ESA GOCE: POCHE ORE AL RIENTRO").
In base a quanto riportato dall'Agenzia Spaziale Europea, GOCE è rientrato nell'atmosfera terrestre alle 00:00 UTC di lunedì 11 novembre, mentre era in volo sulla traiettoria della Siberia, dell'Oceano Pacifico occidentale, dell'Oceano Indiano orientale e dell'Antartide.
Il satellite dell'ESA GOCE (Gravity Field and Steady State Ocean Circulation Explorer) è in "caduta libera" dal 21 ottobre e presto i suoi detriti potrebbero arrivare sulla Terra tra la seconda e la terza settimana di novembre.
Questo sarà il primo rientro incontrollato di un satellite dell'ESA dalla missione Isee-2, nel 1987.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.