Mercurio è il pianeta più vicino al Sole e il più piccolo del nostro Sistema Solare. Non ha una luna propria e, in definitiva, potrebbe sembrare poco interessante. Eppure ha in serbo molte sorprese.
La sonda della NASA MESSENGER (MErcury Surface, Space ENvironment, GEochemistry and Ranging) potrebbe aver ripreso un impatto su Mercurio nel 2013.
Grazie alle immagini della sonda della NASA MESSENGER, gli scienziati hanno potuto creare una mappa topografica ad alta risoluzione di Mercurio, la quale ha svelato una grande valle lunga più di 1.000 chilometri nell'emisfero meridionale. La scoperta sarebbe un'ulteriore prova che il pianeta si sta ancora restringendo.
La Terra, dopo tutto, non è l'unico pianeta tettonicamente attivo del nostro Sistema Solare. Le immagini della sonda della NASA MESSENGER suggeriscono che Mercurio si sta contraendo ancora oggi.
Secondo una nuova ricerca della North Carolina State University, pubblicata sulla rivista Geophysical Research Letters, la maggior parte dell'attività vulcanica su Mercurio si sarebbe conclusa circa 3,5 miliardi di anni fa.
La superficie di Mercurio è molto eterogenea e ricorda più la composizione di un mantello che quella di una crosta planetaria, dicono gli scienziati, dopo aver ricreato in laboratorio le condizioni che potrebbero aver prodotto la variegata quantità di materiali presenti sul pianeta.
Grazie alla missione della NASA MESSENGER, ora Mercurio ha il suo primo modello digitale globale di elevazione (DEM).
Fin da quando la sonda della NASA MESSENGER è entrata in orbita attorno a Mercurio nel 2011, caratteristiche "macchie scure" sulla superficie del pianeta hanno incuriosito gli scienziati. Ora, grazie ai dati spettrali ad alta risoluzione acquisiti durante la missione, un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience dimostra che quell'agente "oscurante" è una forma di carbonio chiamata grafite.
Mercurio è stato regolarmente coinvolto in piogge meteoriche.
I risultati saranno presentati questa settimana al 47° incontro annuale della Division for Planetary Sciences (DPS15) della American Astronomical Society, in corso a Washington D.C.
Grazie ai dati della sonda della NASA MESSENGER, gli scienziati hanno ottenuto nuove informazioni sulla rotazione e librazione di Mercurio.