Scritto: Giovedì, 06 Settembre 2018 11:54 Ultima modifica: Domenica, 09 Settembre 2018 06:18

Campo libero attorno a Ultima Thule


L'occultazione di agosto non ha rivelato la presenza di altri corpi più piccoli e questo spiana la strada per l'incontro ravvicinato di S. Stefano.

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L'affollato campo stellare in cui New Horizons ha fotografato Ultima Thule ad agosto (ingrandimento della regione cerchiata di rosso in alto a sinistra, con sottrazione delle stelle di campo)
L'affollato campo stellare in cui New Horizons ha fotografato Ultima Thule ad agosto (ingrandimento della regione cerchiata di rosso in alto a sinistra, con sottrazione delle stelle di campo)
Credits: NASA / JHUAPL / SwRI - Processing: M. Di Lorenzo

 Una settimana fa ci eravamo lasciati con la notizia del primo avvistamento, da parte della sonda New Horizons, del suo obiettivo finale: un piccolo oggetto della fascia di Kuiper (KBO) ufficiosamente battezzato Ultima Thule. In quella occasione avevo accennato all'assenza di novità riguardo all'osservazione fatta da Terra dell'ultima occultazione stellare da parte del KBO. Ebbene, in un articolo firmato dal capo scientifico della missione Alan Stern, si fa ora un accenno a questo evento osservato il 3 Agosto dal continente africano; Stern riferisce che anche questa occultazione, insieme a quella precedente osservata a Luglio dall'Argentina, non ha mostrato segni della presenza di "detriti" (sarebbe meglio dire satelliti) attorno al corpo principale di Ultima Thule; questo risultato smentisce quanto suggeriva invece un'altra occultazione dell'anno scorso. Ricordiamo comunque che le osservazioni suggeriscono come lo stesso corpo principale di Ultima potrebbe essere formato da un sistema binario molto stretto, praticamente due oggetti a contatto appoggiati uno sull'altro; in alternativa, si tratta di un pezzo unico ma dalla forma "bi-lobata", un pò come il nucleo della la cometa Churymov-Gerasimenko fotografato da Rosetta.

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Una immagine ravvicinata del nucleo di Chury, ripreso dalla camera grandangolare di Rosetta nel 2016 - Credit: ESA

 In ogni caso, gli ultimi risultati sull'assenza di satelliti hanno rincuorato il team di navigazione, preoccupato per il rischio di impatto durante l'incontro estremamente ravvicinato del prossimo 1 gennaio; ulteriori indagini in questo senso verranno comunque svolte direttamente dalla sonda a Novembre e Dicembre, quando sarà possibile fotografare "da vicino" la regione attorno al KBO. Dalle occultazioni sono inoltre giunte nuove informazioni sulla posizione e quindi sull'orbita di Ultima Thule, importantissime per stabilire esattamente la traiettoria finale della sonda insieme alle fotografie riprese direttamente da quest'ultima.

 Secondo i piani iniziali, i primi tentativi di fotografare direttamente Ultima Tule con New Horizons dovevano avvenire in questi giorni ma il team ha deciso di anticiparli a metà agosto, nella speranza di poter vedere il KBO in largo anticipo e risparmiare quindi carburante per le eventuali manovre correttive. Il tentativo ha avuto successo, anche se gli scienziati in Arizona e Colorado hanno dovuto faticare a "estrarre" l'immagine di Ultima dall'affollatissimo campo stellare inquadrato, localizzandola peraltro a solo pochi pixel di distanza dalla posizione prevista, un risultato entusiasmante!

Logo

Il logo dell'incontro di New Horizons con Ultima Thule (da notare la superficie di Plutone usata per decorare la cornice di nove lati, probabilmente ad indicare il 'nono pianeta') - Credits: SwRI/Nasa/JHU/APL

 Sulla base delle misure di posizione di New Horizons e di Ultima Thule svolte finora, è già stata pianificata una piccola manovra correttiva che avrà luogo il prossimo 3 Ottobre. Si tratta di una variazione di velocità di soli 3 metri al secondo ma, a distanza di 90 giorni dal fly-by, essa si tradurrà in uno spostamento di oltre 20000 km se la spinta è trasversale oppure in un anticipo/ritardo di quasi 40 minuti nell'incontro se la spinta è longitudinale (non è dato sapere la direzione della correzione, per ora). Si tenga presente che Ultima ha un diametro di circa 30 km e che New Horizons la incontrerà a circa 3500 km di distanza, muovendosi ad oltre 14 km/s rispetto ad essa.

 In autunno, oltre a ulteriori possibili manovre di correzione di rotta e alle osservazioni su Ultima, New Horizons effettuerà osservazioni remote su una mezza dozzina di altri oggetti KBO e raccoglierà dati sul mezzo interplanetario estremamente rarefatto (plasma e polvere) nella cintura di Kuiper, a 6 miliardi di km dalla Terra. Inoltre, il team di navigazione terminerà il caricamento del software per guidare New Horizons durante le concitate fasi di sorvolo di Ultima, indagandone la geologia, la composizione, eventuali lune, anelli e atmosfera.

 

http://pluto.jhuapl.edu/News-Center/PI-Perspectives.php?page=piPerspective_09_05_2018

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Marco Di Lorenzo (DILO)

Sono laureato in Fisica e insegno questa materia nelle scuole superiori; in passato ho lavorato nel campo dei semiconduttori e dei sensori d'immagine. Appassionato di astronautica e astronomia fin da ragazzo, ho continuato a coltivare queste passioni sul web, elaborando e pubblicando numerose immagini insieme al collega Ken Kremer. E naturalmente amo la fantascienza e la fotografia!

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