Dopo 3 decenni di progetti e sperimentazioni, la realizzazione del gigantesco e complesso radiointerferometro in Africa ed Australia è ufficialmente iniziata.
Lo scorso 17 dicembre, l'Istituto Nazionale di AstroFisica italiano ha firmato un accordo con SARAO e MPG per il potenziamento del radiointerferometro sudafricano, nell'ambito del progetto SKA.
Il radiointerferometro sudafricano ha registrato una sconvolgente immagine "profonda" del cielo nelle onde radio, con centinaia di migliaia di radiogalassie dotate di nuclei attivi o di regioni con intensa attività di formazione stellare, la cosiddetta "alba cosmica".
Ska-Low Aavs 2.0 è il nome di questo prototipo italiano di ricevitore a bassa frequenza, per il costruendo "Square Kilometer Array" in Australia e Sud Africa.
Bellissima, strana, sconvolgente. Questi gli aggettivi che vengono in mente contemplando la prima radio-immagine del centro galattico ripresa dal radiointerferometro Meerkat. Ed è solo l'inizio...
Questa è la prima antenna per alte frequenze del grande radiointerferometro SKA, presentata pochi giorni fa a Shijiazhuang, in Cina.
La realizzazione del grande progetto "Square Kilometer Array" è già iniziata nella sua prima fase e porrà sfide formidabili anche in termini di trasmissione, elaborazione e archiviazione dei dati raccolti.
Purtroppo stamane ci ha lasciati Giovanni Bignami, astrofisico, ex-presidente dell' INAF e apprezzato divulgatore.
Lo SKA (Square kilometer Array) è un progetto ciclopico che prevede l’installazione di migliaia di antenne in Australia e Sud-Africa; in varie parti del mondo si stanno sperimentando le tecnologie da utilizzare e questo nuovo array per onde metriche, installato in Sardegna accanto alla parabola da 64m del Sardinia Radio Telescope (SRT), è un prototipo a livello nazionale con cui sperimentare tecnologie e tecniche di calibrazione che saranno impiegate negli “aperture array” di nuova generazione, primi fra tutti quelli a bassa frequenza dello Square Kilometre Array.