In un raggio di 160 anni luce dalla Terra, ci sono quattro nane rosse che fanno qualcosa di inaspettato: invece di essere silenziose nelle osservazioni radio, emettono segnali.
La radiogalassia Hercules A, a 2 miliardi di anni luce di distanza, immortalata dai 70000 ricevitori del sistema interferometrico a bassa frequenza LOFAR.
Per quanto possa sembrare incredibile, quella a sinistra non è una vera fotografia ma una immagine tridimensionale basata sui dati radar riflessi dalla superficie lunare, nella zona in cui si posò il LEM di Apollo15 (freccia rossa nella immagine a destra, tratta da GoogleMoon).
Lo scorso 17 dicembre, l'Istituto Nazionale di AstroFisica italiano ha firmato un accordo con SARAO e MPG per il potenziamento del radiointerferometro sudafricano, nell'ambito del progetto SKA.
Questa è l'immagine più "profonda" del cielo nelle onde radio e mostra come la maggior parte del fondo di radiazione in questa banda sia dovuto a sorgenti discrete lontane, prima non risolte.
In un articolo in attesa di revisione, pubblicato su arXiv e presentato a Nature Astronomy, l'astrofisico Ray Norris, della Western Sydney University in Australia, descrive gli ORC (Odd Radio Circles), caratteristiche circolari che potrebbero rappresentare un nuovo tipo di segnale radioastronomico.
Questa spettacolare radio-fotografia della galassia Eso 137-006, ripresa dall'interferometro sudafricano MeerKat, rivela misteriose strutture filiformi che collegano tra loro i due lobi principali.
Un anno fa il mondo vide la prima, confusa immagine di un buco nero; quella figura nasconde una struttura molto più intricata, fatta di innumerevoli anelli di luce la cui impronta potrebbe essere rivelata dai futuri radiointerferometri nello spazio.
Il radiointerferometro sudafricano ha registrato una sconvolgente immagine "profonda" del cielo nelle onde radio, con centinaia di migliaia di radiogalassie dotate di nuclei attivi o di regioni con intensa attività di formazione stellare, la cosiddetta "alba cosmica".
La settimana scorsa le antenne del "Netherlands-China Low Frequency Explorer" (NCLE) sono state finalmente estroflesse; lo strumento farà anche misure sull'emissione da idrogeno primordiale dell'universo