Una panoramica del centro della nostra galassia, visto da vari strumenti nell'infrarosso medio-lontano.
Nuove, rivoluzionarie scoperte grazie all'osservatorio astrometrico europeo, per il quale è stato appena rivisto il calendario di pubblicazione dei prossimi cataloghi. E ci sono novità per la galassia di Andromeda...
Questa straordinaria immagine della regione centrale della Via Lattea, presa con lo strumento HAWK-I installato sul VLT dell'ESO, mostra dettagli notevoli di questa zona della nostra galassia. Nell'immagine sono evidenziati: l'ammasso nucleare (NSC - Nuclear Star Cluster in inglese) esattamente al centro e l'ammasso Arches, il più denso ammasso stellare della Via Lattea. Inoltre è visibile l'ammasso Quintupletto, che contiene 5 stelle primarie, oltre a una zona di idrogeno gassoso ionizzato (regione HII).
https://www.eso.org/public/italy/images/eso1920b/
Questa immagine nei raggi X ripresa con il satelite Chandra della NASA mostra il centro della Via Lattea, ad elevata densità stellare e costellato di sistemi binari contenenti un buco nero di massa stellare (tipicamente 30 volte il Sole).
Tre osservatori spaziali hanno rilevato un aumento di brillamenti in raggi X provenienti dal buco nero gigante, solitamente tranquillo, al centro della nostra galassia, la Via Lattea.
Le migliori osservazioni ottenute con il telescopio VLT (Very Large Telescope) dell'ESO, confermano che la nube di polveri e gas nota come G2 è sorprendentemente sopravvissuta all'incontro ravvicinato con il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea, identificato tramite la sorgente di onde radio associata, Sagittarius A* (Sgr A*).
Nel mese di novembre, gli astronomi del Max-Planck-Institut für extraterrestrische Physik (MPE) hanno presentato nuove osservazioni sulla nube di gas G2, uno dei tanti oggetti che orbitano vicino al buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea, identificato tramite la sorgente di onde radio associatata, Sagittarius A* (Sgr A*)
Non stiamo parlando delle trama del prossimo film di fantascienza ma di due scienziati, Zilong Li e Cosimo Bambi che, in collaborazione con la Fudan University di Shanghai, ritengono che i buchi neri presenti al centro delle Galassie siano piuttosto dei wormhole.
Il loro documento è stato pubblicato su arXiv.